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Tunisia

Tunisia

> Africa Nord-Sahariana

Info

Popolazione
10.777.500
Crescita demografica
0,97 %
PIL
33.767.081.063 $
PIL pro capite
3.133 $
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

Le ragioni che fanno della Tunisia un Paese prioritario per l’Italia sono facilmente riconducibili alla prossimità georgafica e culturale, alla storia degli scambi umani ed economici così come al contesto dei rapporti euro-meditaerranei. La Cooperazione Italiana è stata ininterrottamente presente in Tunisia sin dalla sua istituzione alla fine degi anni ottanta. A partire dal 1988 infatti, il Programma della Cooperazione italiana in Tunisia viene definito nel corso delle sessioni della Grande Commissione Mista (GCM) italo-tunisina. In occasione della VI GCM italo-tunisina (ottobre 2007), l’Italia ha confermato la sua disponibilità a sostenere la Tunisia nell'attuazione del suo XI Piano di Sviluppo Economico e Sociale (2007-2011) attraverso, tra gli altri, lo strumento della cooperazione allo sviluppo. Nel corso del 2010 si sarebbe dovuta tenere la VII commissione, finalizzata a sancire le linee guida per il triennio successivo, ma il suo svolgimento era stato rimandato al 2011, anno in cui, a causa del particolare momento politico attraversato dal Paese, non si è potuta tenere. Le due parti hanno quindi preso atto della necessità di fare evolvere l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano attraverso quelle forme che privilegino obiettivi reciprocamente benefici per i due paesi, e che mirino in particolare a sostenere la transizione democratica della Tunisia. Le attività della Cooperazione Italiana in Tunisia si inseriscono oggi nel contesto delle linee guida tracciate dal partenariato euro-mediterraneo (Processo di Barcelona del 1995 e Unione per il Mediterraneo di Parigi del 2008) che mirano alla creazione di un’area di pace, stabilità e prosperità economica. Dei negoziati sono stati avviati in questo quadro a partire da gennaio 2014 fra le più alte Autorità competenti dei due paesi.

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

In Tunisia vi è una forte presenza di donatori, sia bilaterali che multilaterali. Le cooperazioni bilaterali indubbiamente più profondamente radicate nel paese sono la francese, l’italiana e la tedesca, benché la Svizzera abbia recentemente aumentato le sue iniziative. Nel quadro multilaterale la Cooperazione Italiana collabora in particolare con alcuni organismi delle Nazioni Unite e con la Banca Africana di Sviluppo, finanziando progetti su fondi MAE. L’Unione Europea (presente a Tunisi con una propria Delegazione) rappresenta il principale donatore, se si tiene conto anche degli sforzi congiunti dei paesi membri. Al momento l’esercizio della Programmazione Congiunta non è ancora operativo (previsto potenzialmente per il 2016), ma la Cooperazione Italiana partecipa attivamente alle riunioni di coordinamento tra stati membri periodicamente organizzate dalla Delegazione. L’UTL di Tunisi, oltre a partecipare a tali iniziative, mette in opera quegli sforzi diretti ad incoraggiare la partecipazione di organizzazioni ed enti italiani ai programmi e agli strumenti di finanziamento offerti dall’UE, in modo particolare quelli di Cooperazione Transfrontaliera (ENPI CBC/MED, Italia-Tunisia) e di Gemellaggio. 3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento La rinvoluzione del 14 gennaio 2011 ha portato ad un inversione di tendenza nella presenza italiana in Tunisia, a seconda dei settori. Rimane una buona rappresentanza di imprese italiane, che tuttavia in precedenza erano presenti in gran numero, e che hanno in buona parte lasciato il paese a causa sia dell’instabilità politico-istituzionale, che della crisi economica generale. Al contrario gli attori di cooperazione, come le Ong, gli Enti Locali, le Università, che prima avevano un raggio d’azione limitato, in seguito alla rivoluzione hanno aumentato notevolmente la loro presenza nel paese e i loro settori d’intervento. In particolare gli interventi delle Ong italiane (per citarne solo alcune: COSPE, CEFA, GVC, ICU, Oxfam Italia, Un Ponte Per...) si concentrano nei settori della libertà di espressione, sostegno alla società civile e alla cittadinanza attiva, ai diritti umani e soprattutto quelli della donna, temi appunto divenuti di estrema attualità in seguito al gennaio 2011. Alcune Ong sono attive anche nel settore del rilancio socio-economico del paese, con attività dedicate all’Economia Sociale e Solidale e al turismo. Gli interventi delle Ong tendono a concentrarsi nelle zone e nelle regioni piu povere del paese, e spesso le organizzazioni e le associazioni italiane lavorano in partenariato in modo da creare sinergie ed evitare duplicazioni. Per quanto riguarda la cooperazione decentrata, sono diversi gli enti già coinvolti in partenariati italo-tunisini, che spesso si inquadrano in strumenti e programmi italiani o comunitari (ad esempio: Accordi Programma Quadro MAE/Regioni – APQ, Programma UE di cooperazione trasfrontaliera Italia-Tunisia), o in relazioni di cooperazione diretta, per esempio tra enti di formazione, o tra Regioni ed Organizzazioni Internazionali. 4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo. Obiettivo generale del programma di cooperazione italo-tunisino identificato in sede di VI GCM ed elaborato in coerenza con gli obiettivi dell’XI Piano di sviluppo del Governo tunisino è di sostenere la transizione socio-economica e politica del paese verso forme di sviluppo più avanzate. A questo scopo l’Italia si è impegnata in quattro settori prioritari: sviluppo economico, sviluppo regionale, tutela dell’ambiente, sviluppo socio-sanitario e valorizzazione delle risorse umane e del patrimonio culturale. In conseguenza degli eventi rivoluzionari del 2011 e in considerazione della fase attuale di transizione democratica, i negoziati in corso per ridefinire il programma di cooperazione tuniso-italiano hanno tracciato degli interventi aggiuntivi, vale a dire: un programma di conversione del debito, un rifinanziamento del Programma di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti, un programma di sviluppo rurale e territoriale integrato nel Sud del Paese, un programma di sostegno alle politiche ed azioni rivolte alla promozione delle persone disabili, come anche due programmi di supporto al processo elettorale e alla società civile, un programma di sostegno alla governance democratica, e infine un programma di deinstituzionalizzazione dei minori. La strategia e le modalità di esecuzione dei programmi settoriali sono state elaborate in un processo ampiamente partecipativo, al quale hanno preso parte amministrazioni centrali e locali, associazioni della società civile, altri partner allo sviluppo e amministrazioni settoriali italiane. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, le modalità di esecuzione concordate sono quelle che assicurano alla Tunisia il ruolo di agenzia di esecuzione, in accordo con le disposizioni ex art. 15 del Reg. d’esecuzione della L. 49/87. I contratti sono dunque interamente gestiti secondo la legislazione tunisina (Use of country procurement system), valutata da anni in linea con le buone prassi (Reliable country system). A causa delle difficoltà politiche legate alla fase attuale di transizione democratica, le due parti prevedono altresì di rafforzare la loro cooperazione per mezzo di nuove iniziative nel settore dei diritti umani, del sostegno al processo elettorale e democratico, e dell’appoggio alla società civile, la cui esecuzione sarà affidata alle Agenzie delle Nazioni Unite presenti in Tunisia. Con la VI GCM si è privilegiato l’approccio “programma” a quello “progetto”, mentre resta ancora limitata l’esperienza di missioni di analisi congiunta, anche a livello comunitario. I programmi di cooperazione tecnica finanziati dall’Italia sono complementari a quelli finanziati dal sistema comunitario (Strengthen capacity by co-ordinated support), sono inscritti nel programma di sviluppo del Paese e concertati con i partner politici locali (Aid flow aligned on national priorities) e le relative risorse finanziarie sono iscritte nel bilancio dello Stato (Use of country public financial management system). 5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi Per quanto riguarda il programma di sostegno al settore privato, il quadro generale di riferimento è dato dal protocollo d’accordo e dal relativo Annexe 1, che definisce le linee guida per l’esecuzione del programma. Il programma in questione si inserisce nel contesto degli sforzi del Governo tunisino per fare del settore privato il motore dello sviluppo del paese. A questo scopo il Governo italiano si è impegnato a trasferire al Governo tunisno un dono per un ammontare di 9 milioni di Euro, suddiviso in tre tranches. La seconda tranche, confermata nella programmazione 2014-2016 della Cooperazione Italiana, è tuttavia legata all’esaurimento della prima, ed appare allo stato attuale di incerta attiribuzione. I risultati attesi sono: il rafforzamento del sistema di appoggio alle PMI (partenariato istituzionale), il miglioramento delle condizioni per l’imprenditoria giovanile e femminile nelle regioni a sviluppo prioritario, il rafforzamento della competitività delle PMI esistenti e il miglioramento delle condizioni per la creazione di spin-off e di start-up nei settori più innovativi. Per quanto riguarda il programma di tutela dell’ambiente, anche qui il quadro generale di riferimento è dato dal protocollo d’accordo e dal relativo Annexe 1, che definisce le linee guida per l’esecuzione del programma. Il programma in questione si inserisce nel contesto delle azioni e politiche del Governo tunisino volte a salvaguardare il patrimonio ambientale quale motore di sviluppo sostenibile del paese. A questo scopo il Governo italiano si è impegnato a trasferire al Governo tunisno un dono per un ammontare di 9.5 milioni di Euro, suddiviso in tre tranches. Come nel caso del programma di sostegno al settore privato, la seconda tranche è stata confermata nella programmazione 2014-2016 della Cooperazione Italiana, ma è anch’essa legata all’esaurimento della prima ed appare allo stato attuale di incerta attribuzione. I risultati attesi sono: la conservazione e valorizzazione del patrimonio fitogenetico tunisino, il rafforzamento del sistema di allerta precoce per la gestione dei rischi legati ai cambiamenti e agli estremi climatici, l’avvio di un sistema di controllo e mitigazione dei processi di erosione del litorale, il rafforzamento delle capacità istituzionali nell’ambito dell’immersione dei rifuiti in mare ed infine il miglioramento del programma di gestione degli ecosistemi costieri e delle aree marine protette. Per quanto riguarda il programma di sviluppo socio-sanitario, l’obiettivo generale è di contribuire al raggiungimento degli obietti fissati dal XI Piano di Sviluppo in materia di benessere socio-sanitario. I risultati attesi sono, sul fronte sanitario: il rafforzamento della governance delle unità di cancerologia, il rafforzamento delle capacità di prevenzione dei tumori femminili, la creazione di una rete regionale e locale di cure a domicilio, la revisione e l’adattamento della strategia nazionale di cure perinatali, il miglioramento delle capacità professionali del personale medico e paramedico e la sensibilizzazione dei beneficiari. In particolare, il progetto di Sostegno al Programma Nazionale di Lotta contro il Cancro si è concluso nel mese di marzo 2014. Sul fronte sociale: il rafforzamento delle competenze e delle capacità in materia di prevenzione dell’handicap e di assistenza ai portatori di handicap, il miglioramento delle capacità del MAS (Ministero degli Affari Sociali) in materia di analisi dei fenomeni sociali, il rafforzamento delle capacità in materia di integrazione sociale ed in particolare di integrazione scolastica dei portatori di handicap, la creazione di un sistema integrato di osservazione qualitativa e quantitativa della vulnerabilità sociale dei minori, il miglioramento delle capacità dei quadri e degli operatori sociali a livello centrale e regionale in materia di prevenzione primaria e risposta ai fattori di vulnerabilità sociale dei minori, la ridefinizione e il miglioramento delle capacità e dei ruoli dei clubs per fanciulli nei due distretti di “Centro Ovest” e “Grande Tunisi”, ed infine il miglioramento delle capacità istituzionali e delle competenze dei servizi sociali e delle associazioni statali in materia di vulnerabilità sociale delle persone anziane. In questo ambito i negoziati in corso prevedono un nuovo progetto per 1 milione di Euro in 2 anni, dedicato al supporto alle politiche settoriali nazionali, ed in particolare alla assistenza a domicilio e alla protezione sociale per le persone disabili. Per quanto riguarda il programma di valorizzazione delle risorse umane e del patrimonio culturale, l’obiettivo generale è di contrbuire al rafforzamento delle competenze e alla diversificazione dell’offerta turistica. I risultati attesi sono, sul fronte delle risorse umane: il rafforzamento delle capacità delle amministrazioni pubbliche e dei funzionari sul fronte dell’informatizzazione, e il miglioramento delle capacità del sistema di formazione professionale. Sul fronte del patrimonio culturale: lo sviluppo di circuiti eco-culturali, e il rafforzamento delle competenze professionali. Per restare sui programmi di cooperazione a dono, i negoziati in corso prevedono ancora un programma di conversione del debito per iniziative da identificare a livello regionale. Del pari, un nuovo programma per un ammontare approssimativo di circa 5 milioni di Euro potrebbe inoltre essere dedicato allo sviluppo rurale e territoriale integrato nel Sud della Tunisia. Per quel che riguarda i programmi a credito di aiuto, i risultati attesi per l’iniziativa di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti sono : la Bilancia dei Pagamenti migliorata, l’offerta dei servizi pubblici aumentata e migliorata, le riserve in valuta aumentate, un livello tecnologico delle installazioni e delle infrastrutture pubbliche migliorato. In questo campo i negoziati in corso prevedono una integrazione al finanziamento esistente per un ammontare di 50 milioni di Euro aggiuntivi. I risultati attesi per la linea di credito a favore delle PMI sono : l’adeguamento tecnico e finanziario delle PMI esistenti e la creazione di nuove PMI. Nel caso della realizzazione delle discariche i risultati attesi sono : tre discariche controllate in funzione, attraverso la costruzione di una cellula per ciascuna discarica di capacità sufficiente a contenere i rifiuti di 5 anni, da 6 a 9 centri di trasferimento (almeno due per discarica), tre discariche e realtivi centri di trasferimento dotate delle attrezzature necessarie per il loro funzionamento, miglioramento delle capacità tecniche e di gestione di 6 quadri delle isitituzioni locali incaricate della gestione (raccolta e trattamento) dei Rifiuti Solidi Urbani ed equivalenti, miglioramento delle capacità di supervisione e controllo in materia di Rifiuti Solidi Urbani di 6 quadri dell’ANPE (Agence Nationale de Protection de l’Environnement) e di due quadri delle istituzioni centrali (Ministero degli Interni e Ministero delle Finanze). Per concludere, la Cooperazione Italiana in Tunisia prevede quattro nuovi interventi a valere sul canale multilaterale. Due di essi dovrebbero essere dati in implementazione a UNDP, ovvero : un progetto di supporto al processo elettorale per un ammontare approssimativo di circa 800 mila Euro, e un progetto di promozione della cittadinanza e rafforzamento della società civile per un ammontare approssimativo di 1.3 milioni di euro. Un terzo progetto per un ammontare approssimativo di circa 700 mila Euro dovrebbe essere dato in implementazione ad UNICEF per la deistituzionalizzazione dei minori in difficoltà. Infine, un quarto progetto per un ammontare approssimativo di circa 100 mila Euro dovrebbe essere affidato a IDLO per il rafforzamento delle capacità delle Autorità Tunisine competenti nella prevenzione e la lotta contro i crimini finanziari ed economici.

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Info

Popolazione
10.777.500
Crescita demografica
0,97 %
PIL
33.767.081.063 $
PIL pro capite
3.133 $
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 4.843730024e+13 1.9360798983e+13
2005 1.9951240069e+13 1.191427642e+13
2006 2.09963945117e+13 4.88164623938e+13
2007 2.09758870095e+13 2.127355627e+13
2008 9.10442320633e+13 5.27454079e+12
2009 1.9351588e+12 1.711671383e+13
2010 7.7192855e+12 1.99742344536e+13
2011 9.08148455e+12 1.2353900363e+13
2012 7.833533e+13 3.10096e+12
2013 2.62133e+12 1.596266758e+13
2014 3.71555e+12 1.7347788434e+13
2015 2.157681156e+13 2.65656288579e+13
2016 4.4157306e+12 2.350916881e+13

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

46

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 4.415.731

I fondi complessivi impegnati

€ 23.509.169

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 4.207.794
Administrative costs of donors 160.246
Settori produttivi 47.691

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 1.803.460
Progetti di cooperazione 1.291.984
Contributi al bilancio di organismi di cooperazione internazionale e a fondi comuni di donatori 910.565
Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 249.476
Costi amministrativi generali del donatore 160.246

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
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AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 2.846.599
Amministrazioni Centrali 1.371.601
Amministrazioni Locali 155.531
MAECI - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale 42.000

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

Le ragioni che fanno della Tunisia un Paese prioritario per l’Italia sono facilmente riconducibili alla prossimità georgafica e culturale, alla storia degli scambi umani ed economici così come al contesto dei rapporti euro-meditaerranei. La Cooperazione Italiana è stata ininterrottamente presente in Tunisia sin dalla sua istituzione alla fine degi anni ottanta. A partire dal 1988 infatti, il Programma della Cooperazione italiana in Tunisia viene definito nel corso delle sessioni della Grande Commissione Mista (GCM) italo-tunisina. In occasione della VI GCM italo-tunisina (ottobre 2007), l’Italia ha confermato la sua disponibilità a sostenere la Tunisia nell'attuazione del suo XI Piano di Sviluppo Economico e Sociale (2007-2011) attraverso, tra gli altri, lo strumento della cooperazione allo sviluppo. Nel corso del 2010 si sarebbe dovuta tenere la VII commissione, finalizzata a sancire le linee guida per il triennio successivo, ma il suo svolgimento era stato rimandato al 2011, anno in cui, a causa del particolare momento politico attraversato dal Paese, non si è potuta tenere. Le due parti hanno quindi preso atto della necessità di fare evolvere l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano attraverso quelle forme che privilegino obiettivi reciprocamente benefici per i due paesi, e che mirino in particolare a sostenere la transizione democratica della Tunisia. Le attività della Cooperazione Italiana in Tunisia si inseriscono oggi nel contesto delle linee guida tracciate dal partenariato euro-mediterraneo (Processo di Barcelona del 1995 e Unione per il Mediterraneo di Parigi del 2008) che mirano alla creazione di un’area di pace, stabilità e prosperità economica. Dei negoziati sono stati avviati in questo quadro a partire da gennaio 2014 fra le più alte Autorità competenti dei due paesi.

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

In Tunisia vi è una forte presenza di donatori, sia bilaterali che multilaterali. Le cooperazioni bilaterali indubbiamente più profondamente radicate nel paese sono la francese, l’italiana e la tedesca, benché la Svizzera abbia recentemente aumentato le sue iniziative. Nel quadro multilaterale la Cooperazione Italiana collabora in particolare con alcuni organismi delle Nazioni Unite e con la Banca Africana di Sviluppo, finanziando progetti su fondi MAE. L’Unione Europea (presente a Tunisi con una propria Delegazione) rappresenta il principale donatore, se si tiene conto anche degli sforzi congiunti dei paesi membri. Al momento l’esercizio della Programmazione Congiunta non è ancora operativo (previsto potenzialmente per il 2016), ma la Cooperazione Italiana partecipa attivamente alle riunioni di coordinamento tra stati membri periodicamente organizzate dalla Delegazione. L’UTL di Tunisi, oltre a partecipare a tali iniziative, mette in opera quegli sforzi diretti ad incoraggiare la partecipazione di organizzazioni ed enti italiani ai programmi e agli strumenti di finanziamento offerti dall’UE, in modo particolare quelli di Cooperazione Transfrontaliera (ENPI CBC/MED, Italia-Tunisia) e di Gemellaggio. 3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento La rinvoluzione del 14 gennaio 2011 ha portato ad un inversione di tendenza nella presenza italiana in Tunisia, a seconda dei settori. Rimane una buona rappresentanza di imprese italiane, che tuttavia in precedenza erano presenti in gran numero, e che hanno in buona parte lasciato il paese a causa sia dell’instabilità politico-istituzionale, che della crisi economica generale. Al contrario gli attori di cooperazione, come le Ong, gli Enti Locali, le Università, che prima avevano un raggio d’azione limitato, in seguito alla rivoluzione hanno aumentato notevolmente la loro presenza nel paese e i loro settori d’intervento. In particolare gli interventi delle Ong italiane (per citarne solo alcune: COSPE, CEFA, GVC, ICU, Oxfam Italia, Un Ponte Per...) si concentrano nei settori della libertà di espressione, sostegno alla società civile e alla cittadinanza attiva, ai diritti umani e soprattutto quelli della donna, temi appunto divenuti di estrema attualità in seguito al gennaio 2011. Alcune Ong sono attive anche nel settore del rilancio socio-economico del paese, con attività dedicate all’Economia Sociale e Solidale e al turismo. Gli interventi delle Ong tendono a concentrarsi nelle zone e nelle regioni piu povere del paese, e spesso le organizzazioni e le associazioni italiane lavorano in partenariato in modo da creare sinergie ed evitare duplicazioni. Per quanto riguarda la cooperazione decentrata, sono diversi gli enti già coinvolti in partenariati italo-tunisini, che spesso si inquadrano in strumenti e programmi italiani o comunitari (ad esempio: Accordi Programma Quadro MAE/Regioni – APQ, Programma UE di cooperazione trasfrontaliera Italia-Tunisia), o in relazioni di cooperazione diretta, per esempio tra enti di formazione, o tra Regioni ed Organizzazioni Internazionali. 4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo. Obiettivo generale del programma di cooperazione italo-tunisino identificato in sede di VI GCM ed elaborato in coerenza con gli obiettivi dell’XI Piano di sviluppo del Governo tunisino è di sostenere la transizione socio-economica e politica del paese verso forme di sviluppo più avanzate. A questo scopo l’Italia si è impegnata in quattro settori prioritari: sviluppo economico, sviluppo regionale, tutela dell’ambiente, sviluppo socio-sanitario e valorizzazione delle risorse umane e del patrimonio culturale. In conseguenza degli eventi rivoluzionari del 2011 e in considerazione della fase attuale di transizione democratica, i negoziati in corso per ridefinire il programma di cooperazione tuniso-italiano hanno tracciato degli interventi aggiuntivi, vale a dire: un programma di conversione del debito, un rifinanziamento del Programma di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti, un programma di sviluppo rurale e territoriale integrato nel Sud del Paese, un programma di sostegno alle politiche ed azioni rivolte alla promozione delle persone disabili, come anche due programmi di supporto al processo elettorale e alla società civile, un programma di sostegno alla governance democratica, e infine un programma di deinstituzionalizzazione dei minori. La strategia e le modalità di esecuzione dei programmi settoriali sono state elaborate in un processo ampiamente partecipativo, al quale hanno preso parte amministrazioni centrali e locali, associazioni della società civile, altri partner allo sviluppo e amministrazioni settoriali italiane. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, le modalità di esecuzione concordate sono quelle che assicurano alla Tunisia il ruolo di agenzia di esecuzione, in accordo con le disposizioni ex art. 15 del Reg. d’esecuzione della L. 49/87. I contratti sono dunque interamente gestiti secondo la legislazione tunisina (Use of country procurement system), valutata da anni in linea con le buone prassi (Reliable country system). A causa delle difficoltà politiche legate alla fase attuale di transizione democratica, le due parti prevedono altresì di rafforzare la loro cooperazione per mezzo di nuove iniziative nel settore dei diritti umani, del sostegno al processo elettorale e democratico, e dell’appoggio alla società civile, la cui esecuzione sarà affidata alle Agenzie delle Nazioni Unite presenti in Tunisia. Con la VI GCM si è privilegiato l’approccio “programma” a quello “progetto”, mentre resta ancora limitata l’esperienza di missioni di analisi congiunta, anche a livello comunitario. I programmi di cooperazione tecnica finanziati dall’Italia sono complementari a quelli finanziati dal sistema comunitario (Strengthen capacity by co-ordinated support), sono inscritti nel programma di sviluppo del Paese e concertati con i partner politici locali (Aid flow aligned on national priorities) e le relative risorse finanziarie sono iscritte nel bilancio dello Stato (Use of country public financial management system). 5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi Per quanto riguarda il programma di sostegno al settore privato, il quadro generale di riferimento è dato dal protocollo d’accordo e dal relativo Annexe 1, che definisce le linee guida per l’esecuzione del programma. Il programma in questione si inserisce nel contesto degli sforzi del Governo tunisino per fare del settore privato il motore dello sviluppo del paese. A questo scopo il Governo italiano si è impegnato a trasferire al Governo tunisno un dono per un ammontare di 9 milioni di Euro, suddiviso in tre tranches. La seconda tranche, confermata nella programmazione 2014-2016 della Cooperazione Italiana, è tuttavia legata all’esaurimento della prima, ed appare allo stato attuale di incerta attiribuzione. I risultati attesi sono: il rafforzamento del sistema di appoggio alle PMI (partenariato istituzionale), il miglioramento delle condizioni per l’imprenditoria giovanile e femminile nelle regioni a sviluppo prioritario, il rafforzamento della competitività delle PMI esistenti e il miglioramento delle condizioni per la creazione di spin-off e di start-up nei settori più innovativi. Per quanto riguarda il programma di tutela dell’ambiente, anche qui il quadro generale di riferimento è dato dal protocollo d’accordo e dal relativo Annexe 1, che definisce le linee guida per l’esecuzione del programma. Il programma in questione si inserisce nel contesto delle azioni e politiche del Governo tunisino volte a salvaguardare il patrimonio ambientale quale motore di sviluppo sostenibile del paese. A questo scopo il Governo italiano si è impegnato a trasferire al Governo tunisno un dono per un ammontare di 9.5 milioni di Euro, suddiviso in tre tranches. Come nel caso del programma di sostegno al settore privato, la seconda tranche è stata confermata nella programmazione 2014-2016 della Cooperazione Italiana, ma è anch’essa legata all’esaurimento della prima ed appare allo stato attuale di incerta attribuzione. I risultati attesi sono: la conservazione e valorizzazione del patrimonio fitogenetico tunisino, il rafforzamento del sistema di allerta precoce per la gestione dei rischi legati ai cambiamenti e agli estremi climatici, l’avvio di un sistema di controllo e mitigazione dei processi di erosione del litorale, il rafforzamento delle capacità istituzionali nell’ambito dell’immersione dei rifuiti in mare ed infine il miglioramento del programma di gestione degli ecosistemi costieri e delle aree marine protette. Per quanto riguarda il programma di sviluppo socio-sanitario, l’obiettivo generale è di contribuire al raggiungimento degli obietti fissati dal XI Piano di Sviluppo in materia di benessere socio-sanitario. I risultati attesi sono, sul fronte sanitario: il rafforzamento della governance delle unità di cancerologia, il rafforzamento delle capacità di prevenzione dei tumori femminili, la creazione di una rete regionale e locale di cure a domicilio, la revisione e l’adattamento della strategia nazionale di cure perinatali, il miglioramento delle capacità professionali del personale medico e paramedico e la sensibilizzazione dei beneficiari. In particolare, il progetto di Sostegno al Programma Nazionale di Lotta contro il Cancro si è concluso nel mese di marzo 2014. Sul fronte sociale: il rafforzamento delle competenze e delle capacità in materia di prevenzione dell’handicap e di assistenza ai portatori di handicap, il miglioramento delle capacità del MAS (Ministero degli Affari Sociali) in materia di analisi dei fenomeni sociali, il rafforzamento delle capacità in materia di integrazione sociale ed in particolare di integrazione scolastica dei portatori di handicap, la creazione di un sistema integrato di osservazione qualitativa e quantitativa della vulnerabilità sociale dei minori, il miglioramento delle capacità dei quadri e degli operatori sociali a livello centrale e regionale in materia di prevenzione primaria e risposta ai fattori di vulnerabilità sociale dei minori, la ridefinizione e il miglioramento delle capacità e dei ruoli dei clubs per fanciulli nei due distretti di “Centro Ovest” e “Grande Tunisi”, ed infine il miglioramento delle capacità istituzionali e delle competenze dei servizi sociali e delle associazioni statali in materia di vulnerabilità sociale delle persone anziane. In questo ambito i negoziati in corso prevedono un nuovo progetto per 1 milione di Euro in 2 anni, dedicato al supporto alle politiche settoriali nazionali, ed in particolare alla assistenza a domicilio e alla protezione sociale per le persone disabili. Per quanto riguarda il programma di valorizzazione delle risorse umane e del patrimonio culturale, l’obiettivo generale è di contrbuire al rafforzamento delle competenze e alla diversificazione dell’offerta turistica. I risultati attesi sono, sul fronte delle risorse umane: il rafforzamento delle capacità delle amministrazioni pubbliche e dei funzionari sul fronte dell’informatizzazione, e il miglioramento delle capacità del sistema di formazione professionale. Sul fronte del patrimonio culturale: lo sviluppo di circuiti eco-culturali, e il rafforzamento delle competenze professionali. Per restare sui programmi di cooperazione a dono, i negoziati in corso prevedono ancora un programma di conversione del debito per iniziative da identificare a livello regionale. Del pari, un nuovo programma per un ammontare approssimativo di circa 5 milioni di Euro potrebbe inoltre essere dedicato allo sviluppo rurale e territoriale integrato nel Sud della Tunisia. Per quel che riguarda i programmi a credito di aiuto, i risultati attesi per l’iniziativa di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti sono : la Bilancia dei Pagamenti migliorata, l’offerta dei servizi pubblici aumentata e migliorata, le riserve in valuta aumentate, un livello tecnologico delle installazioni e delle infrastrutture pubbliche migliorato. In questo campo i negoziati in corso prevedono una integrazione al finanziamento esistente per un ammontare di 50 milioni di Euro aggiuntivi. I risultati attesi per la linea di credito a favore delle PMI sono : l’adeguamento tecnico e finanziario delle PMI esistenti e la creazione di nuove PMI. Nel caso della realizzazione delle discariche i risultati attesi sono : tre discariche controllate in funzione, attraverso la costruzione di una cellula per ciascuna discarica di capacità sufficiente a contenere i rifiuti di 5 anni, da 6 a 9 centri di trasferimento (almeno due per discarica), tre discariche e realtivi centri di trasferimento dotate delle attrezzature necessarie per il loro funzionamento, miglioramento delle capacità tecniche e di gestione di 6 quadri delle isitituzioni locali incaricate della gestione (raccolta e trattamento) dei Rifiuti Solidi Urbani ed equivalenti, miglioramento delle capacità di supervisione e controllo in materia di Rifiuti Solidi Urbani di 6 quadri dell’ANPE (Agence Nationale de Protection de l’Environnement) e di due quadri delle istituzioni centrali (Ministero degli Interni e Ministero delle Finanze). Per concludere, la Cooperazione Italiana in Tunisia prevede quattro nuovi interventi a valere sul canale multilaterale. Due di essi dovrebbero essere dati in implementazione a UNDP, ovvero : un progetto di supporto al processo elettorale per un ammontare approssimativo di circa 800 mila Euro, e un progetto di promozione della cittadinanza e rafforzamento della società civile per un ammontare approssimativo di 1.3 milioni di euro. Un terzo progetto per un ammontare approssimativo di circa 700 mila Euro dovrebbe essere dato in implementazione ad UNICEF per la deistituzionalizzazione dei minori in difficoltà. Infine, un quarto progetto per un ammontare approssimativo di circa 100 mila Euro dovrebbe essere affidato a IDLO per il rafforzamento delle capacità delle Autorità Tunisine competenti nella prevenzione e la lotta contro i crimini finanziari ed economici.