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Somalia

Somalia

> Africa Sub-Sahariana

Info

Popolazione
10.195.134
Crescita demografica
2,86 %
PIL
-
PIL pro capite
-
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

Anche in considerazione dei recenti sviluppi politici e degli storici legami che legano l’Italia al Corno d’Africa, le Linee Guida della Cooperazione italiana allo sviluppo 2013-2015 hanno confermato lo status di Paese prioritario alla Somalia, Paese che, negli ultimi venti anni, ha beneficiato di quasi 270 milioni di euro di contributi a dono.

Il 2012 ha visto un forte cambio di agenda della Comunità internazionale impegnata nel Paese. Dai toni incentrati sull’emergenza siccità, oltre alla costante emergenza umanitaria dovuta al conflitto in atto, che avevano caratterizzato gran parte del 2011, nuovi temi sono stati ampiamente discussi durante le conferenze di Londra, Istanbul, Roma e il mini summit sulla Somalia a New York, dando priorità ai concetti di ricostruzione, sviluppo istituzionale e capacity building. Dopo la fine del periodo transitorio (agosto 2012), le nuove Autorità somale (FGS – Federal Government of Somalia) hanno rivolto ai donatori, inclusa l’Italia, la richiesta di riprendere un rapporto diretto di cooperazione attraverso programmi bilaterali e perfino di sostegno diretto al bilancio dello Stato. La strategia complessiva di sostegno alle nuove Autorità somale da parte della Comunità internazionale è state esaminata, in particolare, alla Conferenza di Londra del 7 maggio 2013, cui ha partecipato per l’Italia la Signora Ministro Emma Bonino, e nuovi appuntamenti sono in programma in settembre a Bruxelles e New York.

La strategia della cooperazione italiana nei confronti della Somalia si è sinora basata su un triplice approccio: di sostegno alla popolazione (attraverso programmi di emergenza o comunque concentrati nei settori di maggiore impatto, a cominciare dal sanitario); di supporto alle istituzioni federali governative, con programmi di Capacity Building e sostegno alla ricostruzione; di advocacy e coinvolgimento della Comunità Internazionale (sia a livello di singoli donatori che di UE e di organizzazioni internazionali). Tale strategia, sinora essenzialmente realizzata attraverso il canale multilaterale, si prefigge di accompagnare in maniera concreta il passaggio dagli interventi di emergenza a quelli di sviluppo di medio periodo.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

Il Coordination for international Support for Somalia (CISS) è la struttura di coordinamento guidata da un Executive Committee - di cui fanno parte i maggiori donatori, Nazioni Unite, Banca Mondiale, e le ONG somale e internazionali rappresentate dall’NGO Consortium - ed i cui co-chairs sono lo UN Resident Coordinator /High Commissioner (UNRC/HC) e la Banca Mondiale. I principali temi trattati sono la riforma del coordinamento – già cominciata nel 2009 – e la revisione delle strategie e dei documenti di programmazione paese (UNTP, RDP e JSP). Il CISS è assistito dal Somalia Support Secretariat (SSS), un segretariato di sostegno suddiviso in cinque settori (governance, education, health & nutrition, water & sanitation, food security & rural development), che, in fase di lenta decadenza, fatica a trovare ulteriore sostegno da parte dei donatori. Dalla fine della transizione, il CISS si è tuttavia riunito sempre meno.

Il Somali Donor Group (SDG) si riunisce a cadenza mensile. Il gruppo, creato nel 2005 con lo scopo di definire un approccio comune per migliorare il coordinamento e l’efficienza degli aiuti in Somalia, rappresenta ancora ad oggi la comunità dei donors all’interno del CISS, e si incontra regolarmente a Nairobi.

È composto da numerosi rappresentanti delle ambasciate – Australia, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Repubblica Ceca, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Turchia – e da Agenzie di Sviluppo e Banche – EU, Dfid, USAID, World Bank, IGAD, African Development Bank.

Nel 2012 sono state avanzate delle proposte per modificare il coordinamento dei donatori, tramite la creazione di nuovi gruppi. Lo Strategic Coordination Group (SCG) nasce per essere un forum ristretto per il coordinamento dei donatori in ambito di cooperazione e politico. Dovrebbe rappresentare l’interfaccia della comunità internazionale con le autorità somale. Il Somalia Partnership Forum, su iniziativa di UNPOS, dovrebbe invece diventare un forum politico più ampio, dove far rientrare tutti gli stakeholders, compresi i cosiddetti “non traditional donors” – come la Turchia, i Paesi del Golfo.

A seguito del 4° Forum sull’Efficacia degli Aiuti del 29 Novembre 2011 tenutosi a Busan, in Korea, la Somalia ha aderito al New Deal for Engagement in Fragile States (New Deal). Il New Deal è un processo, guidato dal Governo del Paese interessato, che promuove la riforma della strategia di erogazione degli aiuti diretti agli “Stati Fragili”. Il processo si basa sui principi enunciati nella Dichiarazione del Millennio, propone obiettivi chiave di peacebuilding e state building, e identifica nuovi canali di collaborazione con i donatori per costruire dei rapporti di reciproca fiducia e nuovi metodi di lavoro, più adatti alle necessità dei cosiddetti “Stati Fragili”.

I paesi e/o organizzazioni che, per ora, hanno espresso interesse a sostenere il processo sono Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna, Norvegia, oltre alla Banca Mondiale e alle Nazioni Unite, che stanno assistendo le autorità somale nella preparazione di un "fragility assessment" per poi sviluppare una strategia nazionale per lo sviluppo, a cui gli stati donatori dovrebbero aderire con i loro finanziamenti ( “paradigm shift”).

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

Restano solidi i legami tra la società civile del nostro Paese e la Somalia, anche attraverso il contributo della diaspora e la sua radicata presenza in Italia. Pur non beneficiando di contributi diretti da parte della DGCS, importante e continuativa è la presenza delle ONG italiane, tra cui CESVI, CISP, INTERSOS, CEFA, COOPI, Persone come Noi (operativa ad Hargeisa), etc. È significativa, in particolare, la presenza nel settore sanitario, dell’assistenza umanitaria e della promozione della donna, ma si registrano iniziative anche in ambito universitario e culturale. Per quanto riguarda le Università, Roma Tre e Sapienza-Cirps collaborano con la DGCS in programmi nel settore educativo - culturale con l’utilizzo di piattaforme web.Tra gli Enti locali nel corso del decennio appena trascorso è stata attiva la Provincia di Trento con un progetto di formazione di base e professionale.

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

In occasione della visita compiuta il 23 ottobre 2012 a Mogadiscio dal Ministro Terzi, è stata avanzata dal Presidente Hassan Sheik Mohamud la richiesta di riprendere un rapporto diretto di cooperazione, attraverso iniziative bilaterali, da realizzare attraverso Organizzazioni Non Governative oppure attraverso un programma di aiuto al bilancio, con assistenza tecnica da parte italiana nelle attività di pianificazione e controllo.

Il rapporto con la controparte somala è andato rafforzandosi, anche su impulso degli incontri di alto livello e dei grandi appuntamenti internazionali sullo sviluppo della Somalia (le Conferenze di Londra, Istanbul, Roma e il mini summit a New York). Permangono tuttavia le difficoltà insite nella fragililtà delle giovani Istituzioni locali e nelle ancora critiche condizioni di sicurezza nel Paese.

Per coordinare gli aiuti internazionali, il nuovo Governo ha creato un Segretariato Inter-Ministeriale (IMS), con a capo lo stesso Primo Ministro. Il governo somalo continua tuttavia ad appoggiare i meccanismi di coordinamento esterno tra donatori internazionali.

Nel ricercare un sempre maggiore coinvolgimento delle Autorità somale nella definizione degli obiettivi e delle azioni prioritarie da sostenere, in un’ottica di crescente ownership delle istanze di sviluppo locale, il sostegno fornito dall’Italia alle zone di stabilità sarà comunque in linea con il “New Deal” per la cooperazione internazionale negli “stati fragili” adottato a Busan e conterà sulle misure per la stabilizzazione stilate dall’IGAD e dal Governo federale somalo.

La ricostruzione e lo sviluppo economico a lungo termine della Somalia dipendono anche dalla ripresa del settore privato, che gli aiuti da parte dei donatori e le sovvenzioni della diaspora potrebbero far sviluppare, in particolare nei settori zootecnico e ittico. La stabilità è stata identificata quale prerequisito per la maggior parte degli investimenti sostenibili nel settore infrastrutturale (rete elettrica, strade, acquedotti).

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

Gli interventi in corso in Somalia nel 2012 con finanziamenti dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo sono stati venti per un totale di circa 25 milioni di Euro, dei quali circa 19 milioni di Euro erogati durante l’anno (inclusi i fondi di cui al Novation Agreement) ed il resto residuo di fondi allocati negli anni passati. Un’analisi per settori d’intervento mostra come l’impegno italiano sia ad ampio raggio, assicurando la copertura di vari settori, come il coordinamento dell’emergenza, la malnutrizione e la sicurezza alimentare, lo sminamento e l’assistenza agli sfollati con una componente sempre maggiore votata alla ricostruzione del Paese (con attività sanitarie e di sviluppo economico).

Per venire incontro alle istanze recentemente pervenute dalle Autorità somale, la Cooperazione italiana ha individuato alcuni settori ed azioni prioritarie cui, già nel corso dei primi mesi del 2013, è stato dato impulso. In primo luogo, è stata espressa alle Autorità somale la disponibilità a valutare un intervento di sostegno al bilancio dello Stato. In tale ambito, è anche in preparazione un corso di formazione in Italia, la cui organizzazione didattica sarà affidata alla Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “E. Vanoni”, finalizzato ad accrescere le competenze in materia di preparazione, gestione, supervisione e controllo del budget statale di un numero massimo di 30 funzionari, e la possibilità di un’eventuale cooperazione in ambito giudiziario.

Nel settore sanitario, l’impegno italiano è stato confermato dalle due iniziative affidate ad UNOPS, del valore complessivo di 11,8 milioni di Euro, identificate nell’ambito di quanto contemplato dall’Accordo di Novazione del Commodity Aid del 1988, firmato dal Ministro Frattini il 21 settembre 2011, per finanziare la riabilitazione delle strutture ospedaliere a Mogadiscio, nel Somaliland e nel Puntland, oltre alla riabilitazione degli aeroporti di Garowe e Bossaso. Nell’ambito di tali progetti, è stata incentivata la collaborazione con le ONG italiane operanti in loco.

La Somalia potrà infine continuare beneficiare dei fondi di cui al Decreto Missioni Internazionali, che ammontano per il 2013 a 4 milioni di euro. Essi verranno destinati, tra l’altro, ad interventi multilaterali finalizzati alla creazione di un’Autorità per la concessione delle licenze della Pesca (FAO) diretta a dotare il bilancio somalo di un significativo canale di finanziamento, all’assistenza ai rifugiati (UNHCR) e ad un programma a favore delle donne somale (OIM).

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Info

Popolazione
10.195.134
Crescita demografica
2,86 %
PIL
-
PIL pro capite
-
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 1.141854354e+13 1.3020505095e+13
2005 1.420863836e+13 8.91351633e+12
2006 2.0468266677e+12 6.73576575824e+12
2007 5.96416431e+12 4.82149365e+12
2008 1.819891328e+13 1.768164202e+13
2009 2.53697931e+12 4.26739081e+12
2010 8.51348202e+12 7.9502633e+12
2011 1.216984803e+13 1.286113866e+13
2012 8.6986e+12 8.07227e+12
2013 6.17364e+12 5.15933e+12
2014 5.19024e+12 5.7311e+12
2015 1.642617851e+13 1.211943705e+13
2016 1.189655975e+13 1.237426915e+13

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

45

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 11.896.560

I fondi complessivi impegnati

€ 12.374.269

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 9.331.311
Aiuto umanitario 1.500.000
Infrastrutture economiche e servizi 1.021.107
Settori produttivi 44.142

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Contributi al bilancio di organismi di cooperazione internazionale e a fondi comuni di donatori 11.012.093
Progetti di cooperazione 853.480
Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 23.437
Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 7.550

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
  leggi tutto chiudi

AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 10.760.000
Amministrazioni Centrali 605.110
MAECI - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale 531.450

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

Anche in considerazione dei recenti sviluppi politici e degli storici legami che legano l’Italia al Corno d’Africa, le Linee Guida della Cooperazione italiana allo sviluppo 2013-2015 hanno confermato lo status di Paese prioritario alla Somalia, Paese che, negli ultimi venti anni, ha beneficiato di quasi 270 milioni di euro di contributi a dono.

Il 2012 ha visto un forte cambio di agenda della Comunità internazionale impegnata nel Paese. Dai toni incentrati sull’emergenza siccità, oltre alla costante emergenza umanitaria dovuta al conflitto in atto, che avevano caratterizzato gran parte del 2011, nuovi temi sono stati ampiamente discussi durante le conferenze di Londra, Istanbul, Roma e il mini summit sulla Somalia a New York, dando priorità ai concetti di ricostruzione, sviluppo istituzionale e capacity building. Dopo la fine del periodo transitorio (agosto 2012), le nuove Autorità somale (FGS – Federal Government of Somalia) hanno rivolto ai donatori, inclusa l’Italia, la richiesta di riprendere un rapporto diretto di cooperazione attraverso programmi bilaterali e perfino di sostegno diretto al bilancio dello Stato. La strategia complessiva di sostegno alle nuove Autorità somale da parte della Comunità internazionale è state esaminata, in particolare, alla Conferenza di Londra del 7 maggio 2013, cui ha partecipato per l’Italia la Signora Ministro Emma Bonino, e nuovi appuntamenti sono in programma in settembre a Bruxelles e New York.

La strategia della cooperazione italiana nei confronti della Somalia si è sinora basata su un triplice approccio: di sostegno alla popolazione (attraverso programmi di emergenza o comunque concentrati nei settori di maggiore impatto, a cominciare dal sanitario); di supporto alle istituzioni federali governative, con programmi di Capacity Building e sostegno alla ricostruzione; di advocacy e coinvolgimento della Comunità Internazionale (sia a livello di singoli donatori che di UE e di organizzazioni internazionali). Tale strategia, sinora essenzialmente realizzata attraverso il canale multilaterale, si prefigge di accompagnare in maniera concreta il passaggio dagli interventi di emergenza a quelli di sviluppo di medio periodo.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

Il Coordination for international Support for Somalia (CISS) è la struttura di coordinamento guidata da un Executive Committee - di cui fanno parte i maggiori donatori, Nazioni Unite, Banca Mondiale, e le ONG somale e internazionali rappresentate dall’NGO Consortium - ed i cui co-chairs sono lo UN Resident Coordinator /High Commissioner (UNRC/HC) e la Banca Mondiale. I principali temi trattati sono la riforma del coordinamento – già cominciata nel 2009 – e la revisione delle strategie e dei documenti di programmazione paese (UNTP, RDP e JSP). Il CISS è assistito dal Somalia Support Secretariat (SSS), un segretariato di sostegno suddiviso in cinque settori (governance, education, health & nutrition, water & sanitation, food security & rural development), che, in fase di lenta decadenza, fatica a trovare ulteriore sostegno da parte dei donatori. Dalla fine della transizione, il CISS si è tuttavia riunito sempre meno.

Il Somali Donor Group (SDG) si riunisce a cadenza mensile. Il gruppo, creato nel 2005 con lo scopo di definire un approccio comune per migliorare il coordinamento e l’efficienza degli aiuti in Somalia, rappresenta ancora ad oggi la comunità dei donors all’interno del CISS, e si incontra regolarmente a Nairobi.

È composto da numerosi rappresentanti delle ambasciate – Australia, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Repubblica Ceca, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Turchia – e da Agenzie di Sviluppo e Banche – EU, Dfid, USAID, World Bank, IGAD, African Development Bank.

Nel 2012 sono state avanzate delle proposte per modificare il coordinamento dei donatori, tramite la creazione di nuovi gruppi. Lo Strategic Coordination Group (SCG) nasce per essere un forum ristretto per il coordinamento dei donatori in ambito di cooperazione e politico. Dovrebbe rappresentare l’interfaccia della comunità internazionale con le autorità somale. Il Somalia Partnership Forum, su iniziativa di UNPOS, dovrebbe invece diventare un forum politico più ampio, dove far rientrare tutti gli stakeholders, compresi i cosiddetti “non traditional donors” – come la Turchia, i Paesi del Golfo.

A seguito del 4° Forum sull’Efficacia degli Aiuti del 29 Novembre 2011 tenutosi a Busan, in Korea, la Somalia ha aderito al New Deal for Engagement in Fragile States (New Deal). Il New Deal è un processo, guidato dal Governo del Paese interessato, che promuove la riforma della strategia di erogazione degli aiuti diretti agli “Stati Fragili”. Il processo si basa sui principi enunciati nella Dichiarazione del Millennio, propone obiettivi chiave di peacebuilding e state building, e identifica nuovi canali di collaborazione con i donatori per costruire dei rapporti di reciproca fiducia e nuovi metodi di lavoro, più adatti alle necessità dei cosiddetti “Stati Fragili”.

I paesi e/o organizzazioni che, per ora, hanno espresso interesse a sostenere il processo sono Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna, Norvegia, oltre alla Banca Mondiale e alle Nazioni Unite, che stanno assistendo le autorità somale nella preparazione di un "fragility assessment" per poi sviluppare una strategia nazionale per lo sviluppo, a cui gli stati donatori dovrebbero aderire con i loro finanziamenti ( “paradigm shift”).

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

Restano solidi i legami tra la società civile del nostro Paese e la Somalia, anche attraverso il contributo della diaspora e la sua radicata presenza in Italia. Pur non beneficiando di contributi diretti da parte della DGCS, importante e continuativa è la presenza delle ONG italiane, tra cui CESVI, CISP, INTERSOS, CEFA, COOPI, Persone come Noi (operativa ad Hargeisa), etc. È significativa, in particolare, la presenza nel settore sanitario, dell’assistenza umanitaria e della promozione della donna, ma si registrano iniziative anche in ambito universitario e culturale. Per quanto riguarda le Università, Roma Tre e Sapienza-Cirps collaborano con la DGCS in programmi nel settore educativo - culturale con l’utilizzo di piattaforme web.Tra gli Enti locali nel corso del decennio appena trascorso è stata attiva la Provincia di Trento con un progetto di formazione di base e professionale.

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

In occasione della visita compiuta il 23 ottobre 2012 a Mogadiscio dal Ministro Terzi, è stata avanzata dal Presidente Hassan Sheik Mohamud la richiesta di riprendere un rapporto diretto di cooperazione, attraverso iniziative bilaterali, da realizzare attraverso Organizzazioni Non Governative oppure attraverso un programma di aiuto al bilancio, con assistenza tecnica da parte italiana nelle attività di pianificazione e controllo.

Il rapporto con la controparte somala è andato rafforzandosi, anche su impulso degli incontri di alto livello e dei grandi appuntamenti internazionali sullo sviluppo della Somalia (le Conferenze di Londra, Istanbul, Roma e il mini summit a New York). Permangono tuttavia le difficoltà insite nella fragililtà delle giovani Istituzioni locali e nelle ancora critiche condizioni di sicurezza nel Paese.

Per coordinare gli aiuti internazionali, il nuovo Governo ha creato un Segretariato Inter-Ministeriale (IMS), con a capo lo stesso Primo Ministro. Il governo somalo continua tuttavia ad appoggiare i meccanismi di coordinamento esterno tra donatori internazionali.

Nel ricercare un sempre maggiore coinvolgimento delle Autorità somale nella definizione degli obiettivi e delle azioni prioritarie da sostenere, in un’ottica di crescente ownership delle istanze di sviluppo locale, il sostegno fornito dall’Italia alle zone di stabilità sarà comunque in linea con il “New Deal” per la cooperazione internazionale negli “stati fragili” adottato a Busan e conterà sulle misure per la stabilizzazione stilate dall’IGAD e dal Governo federale somalo.

La ricostruzione e lo sviluppo economico a lungo termine della Somalia dipendono anche dalla ripresa del settore privato, che gli aiuti da parte dei donatori e le sovvenzioni della diaspora potrebbero far sviluppare, in particolare nei settori zootecnico e ittico. La stabilità è stata identificata quale prerequisito per la maggior parte degli investimenti sostenibili nel settore infrastrutturale (rete elettrica, strade, acquedotti).

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

Gli interventi in corso in Somalia nel 2012 con finanziamenti dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo sono stati venti per un totale di circa 25 milioni di Euro, dei quali circa 19 milioni di Euro erogati durante l’anno (inclusi i fondi di cui al Novation Agreement) ed il resto residuo di fondi allocati negli anni passati. Un’analisi per settori d’intervento mostra come l’impegno italiano sia ad ampio raggio, assicurando la copertura di vari settori, come il coordinamento dell’emergenza, la malnutrizione e la sicurezza alimentare, lo sminamento e l’assistenza agli sfollati con una componente sempre maggiore votata alla ricostruzione del Paese (con attività sanitarie e di sviluppo economico).

Per venire incontro alle istanze recentemente pervenute dalle Autorità somale, la Cooperazione italiana ha individuato alcuni settori ed azioni prioritarie cui, già nel corso dei primi mesi del 2013, è stato dato impulso. In primo luogo, è stata espressa alle Autorità somale la disponibilità a valutare un intervento di sostegno al bilancio dello Stato. In tale ambito, è anche in preparazione un corso di formazione in Italia, la cui organizzazione didattica sarà affidata alla Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze “E. Vanoni”, finalizzato ad accrescere le competenze in materia di preparazione, gestione, supervisione e controllo del budget statale di un numero massimo di 30 funzionari, e la possibilità di un’eventuale cooperazione in ambito giudiziario.

Nel settore sanitario, l’impegno italiano è stato confermato dalle due iniziative affidate ad UNOPS, del valore complessivo di 11,8 milioni di Euro, identificate nell’ambito di quanto contemplato dall’Accordo di Novazione del Commodity Aid del 1988, firmato dal Ministro Frattini il 21 settembre 2011, per finanziare la riabilitazione delle strutture ospedaliere a Mogadiscio, nel Somaliland e nel Puntland, oltre alla riabilitazione degli aeroporti di Garowe e Bossaso. Nell’ambito di tali progetti, è stata incentivata la collaborazione con le ONG italiane operanti in loco.

La Somalia potrà infine continuare beneficiare dei fondi di cui al Decreto Missioni Internazionali, che ammontano per il 2013 a 4 milioni di euro. Essi verranno destinati, tra l’altro, ad interventi multilaterali finalizzati alla creazione di un’Autorità per la concessione delle licenze della Pesca (FAO) diretta a dotare il bilancio somalo di un significativo canale di finanziamento, all’assistenza ai rifugiati (UNHCR) e ad un programma a favore delle donne somale (OIM).