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Myanmar

Myanmar

> Asia Centrale e Meridionale

Info

Popolazione
52.797.319
Crescita demografica
0,85 %
PIL
-
PIL pro capite
-
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni principali della presenza della Cooperazione italiana 

Il Myanmar è stato selezionato come un paese prioritario nelle Linee guida della Cooperazione italiana allo sviluppo per il periodo 2011 – 2013 per gli alti indici di povertà e l’avvio del processo di riforma, che ha reso possibile uno sforzo considerevole verso una graduale democratizzazione e l’apertura del paese alle relazioni internazionali nei settori dello sviluppo e dell’economia. Di conseguenza la Cooperazione italiana allo sviluppo ha avviato una nuova fase, grazie alla transizione democratica iniziata col nuovo Governo civile nel marzo 2011, rafforzata dal contributo positivo delle elezioni suppletive dell’aprile 2012. Il nuovo quadro politico ha permesso un‘evoluzione da una cooperazione basata su interventi di emergenza a un approccio più strutturale, indirizzato alla promozione e al sostegno dello sviluppo del paese.

Dopo la sospensione delle sanzioni UE, nuovo impulso è stato dato alla Cooperazione italiana allo sviluppo con il Myanmar  dalla visita del Ministro degli Esteri Giulio Terzi a Yangon nell’aprile 2012, primo tra i Ministri degli Esteri dell’UE. E’ stato approvato uno stanziamento di risorse per lo sviluppo unitamente all’assegnazione di un Esperto Senior di Cooperazione allo sviluppo presso l’Ambasciata a Yangon, al fine di seguire e coordinare le iniziative finanziate dall’Italia e assicurare la partecipazione italiana al coordinamento dei donatori.

Nella fase attuale, vi è necessità di un sostegno continuativo da parte della Comunità internazionale come anche di sforzi significativi per il perseguimento della democrazia, il rispetto per i diritti umani e lo sviluppo partecipativo da parte delle autorità birmane e degli altri soggetti di rilievo, a livello centrale e regionale/locale (il Myanmar è un’Unione di Stati etnici). La situazione del paese resta difficile, specialmente nelle zone rurali dove vive il 70% della popolazione. Il miglioramento della loro situazione e condizioni di vita costituisce una priorità essenziale.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (armonizzazione)

L’Italia fa parte dei meccanismi di coordinamento esistenti (UE, donatori bilaterali e multilaterali, gruppi di lavoro settoriali, ecc). Il meccanismo di coordinamento (PGAE), presieduto dal DfID insieme all’ONU dal 2011, è stato sostituito da un meccanismo formale tra Governo e Partner di sviluppo (DP), lanciato nel luglio 2013 sotto la guida del Ministero della Pianificazione nazionale e dello Sviluppo economico. Tutti i donatori bilaterali e multilaterali attivi in Myanmar partecipano alle riunioni plenarie del nuovo meccanismo. Una struttura più piccola, composta da nove DP, è stata istituita per assicurare la funzionalità del coordinamento tra Governo e donatori.

Il meccanismo di cui sopra è stato completato dalla creazione di 17  Gruppi di lavoro settoriali (SWG) che coprono i principali settori di sviluppo. In tale contesto l’Italia guida il Gruppo di lavoro sulla Cultura insieme all’UNESCO e partecipa all’SWG sul “Miglioramento della condizione femminile”.

Il Sistema ONU è presente in Myanmar con un ampio numero di agenzie specializzate e programmi, raggruppati nell’UN Country Team.

Va osservato che un’armonizzazione e un allineamento completi non esistono ancora in quanto il Piano di Sviluppo Nazionale, con le collegate necessità finanziarie, è ancora in preparazione.  Nel dicembre 2012 il Governo ha trasmesso ai partner internazionali la bozza del “Framework for Economic and Social Reform”, ufficialmente presentato all’International Cooperation Forum (gennaio 2013), come base per la formulazione del Piano di Sviluppo Nazionale.  

Un esercizio di Programmazione congiunta UE è stato completato di recente. La Delegazione UE a Yangon ha elaborato una bozza della Strategia congiunta per il periodo 2013-2016, discussa dagli Stati membri nel corso del II semestre 2013. L’ultima versione è stata circolata da poco ed è stato richiesto agli Sm di chiedere l’approvazione delle rispettive sedi. La Divisione del lavoro è in elaborazione in questo contesto.  

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento. 

Sono attivi in Myanmar numerosi soggetti italiani che pianificano ed eseguono programmi di Cooperazione allo Sviluppo, quali ONG (CESVI, THD, AVSI, OIKOS, Progetto Continenti, INTERSOS and New Humanity), in associazione con ONG internazionali e locali, autorità locali italiane (Città di Torino) e istituzioni pubbliche (ISTAT), come anche università e enti di ricerca (Università di Viterbo, Roma, Firenze, Bologna, Torino e Milano). Le ONG italiane concentrano al momento i loro sforzi su settori nazionali, quali agricoltura e sviluppo rurale, sanità e risorse idriche, e protezione ambientale.

A livello multilaterale, sono in fase di valutazione o avvio iniziative di sviluppo in collaborazione con soggetti ONU: FAO, UNOPS, UNESCO, UNIDO, ILO, UNDP e UNFPA. 

L’Ambasciata d’Italia e l’Ufficio della Cooperazione italiana a Yangon – creato nel maggio 2013 e in fase di completamento - assicurano il coordinamento tecnico e istituzionale e agiscono come snodo per lo scambio di informazioni per i partner di sviluppo e altri soggetti interessati, a fine di promuovere partenariati e reti di buone prassi. Va tuttavia ricordato che la distanza tra Yangon e la capitale Nay Pyi Taw, dove hanno sede le istituzioni governative, costituisce un vincolo per il miglioramento del partenariato di sviluppo.

La presenza di imprese private italiane è tuttora limitata. L’Istituto per il Commercio Estero italiano (ICE), basato a Bangkok, fornisce sostegno alla Sezione Commerciale dell’Ambasciata italiana a Yangon nell’azione di promozione di possibili investimenti in Myanmar. 

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

Nella fase attuale la strategia della Cooperazione Italiana in Myanmar mira a sostenere il processo di riforma e a contribuire alla realizzazione del National Development Plan, concentrato sulla lotta contro la povertà, la rivitalizzazione dell’economia e il miglioramento nel breve-medio termine delle condizioni di vita del popolo birmano.

La Cooperazione allo sviluppo intende facilitare l’apertura del paese e il rafforzamento delle capacità e delle istituzioni, con l’obiettivo di prestare assistenza alle istituzioni competenti nella formulazione e realizzazione di strategie di sviluppo socio-economico inclusive. Il focus principale è sullo sviluppo rurale e la protezione del patrimonio culturale, un settore in cui la Cooperazione italiana ha ottenuto un vantaggio comparato.  Sostenibilità e appropriazione sono criteri prioritari, come anche il sostegno ai partner di cooperazione decentrata. Le controparti vengono coinvolte in misura crescente per il tramite di incontri regolari con il Ministero della  Pianificazione e con i Ministeri di settore, in preparazione di iniziative di sviluppo concordate. 

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

In linea con gli obiettivi generali di cui sopra, la strategia e le risorse della Cooperazione italiana allo Sviluppo in Myanmar sono indirizzate ad alcune aree prioritarie: 

  • sviluppo rurale, con un investimento di 20 milioni di euro a credito di aiuto, già deliberato;   l’erogazione è prevista tra il 2014 e il 2016, con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento e sviluppo delle comunità locali. Ulteriori risorse a credito di aiuto sono programmate nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. Un contributo a dono di 700.000 euro al Livelihood and Food Security Trust (LIFT)  è stato approvato nel Dicembre 2013;
  • allevamento e pesca, con due iniziative indirizzate a migliorare la capacità delle istituzioni pubbliche in queste aree, a livello centrale e locale, al fine di un aumento della produzione (1 milione di Euro nel 2013 e 2014);
  • rafforzamento delle capacità e sviluppo locale, principalmente per il tramite di PMI (1 milione di euro nel 2013, 2 milioni in 2014 and 2015), con l’obiettivo della creazione di capacità per uno sviluppo locale endogeno;
  • patrimonio culturale (1 milione di  euro nel 2013, 500.000 euro nel 2014), con l’obiettivo di sostenere la capacità del Myanmar di preservare il suo unico patrimonio culturale e di promuovere l’utilizzo sostenibile di questa risorsa per lo sviluppo locale;
  • rafforzamento di Governance, censimento e statistiche, al fine di migliorare le capacità delle istituzioni centrali e locali (1.3 milioni di euro nel 2013  e nel 2014);
  • uguaglianza di genere e rafforzamento della componente femminile (500.000 euro nel 2014), con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle donne in Myanmar, con un’attenzione speciale per la popolazione femminile nelle aree rurali. 

Nel 2013 è stato rafforzato il programma di assistenza tecnica con un’azione mirata al settore statistico, allo sviluppo rurale e alla sicurezza alimentare, al patrimonio culturale e al turismo sostenibile e al miglioramento della Governance locale.

Risorse aggiuntive sono state rese disponibili per attività di Cooperazione decentrata per il tramite di autonomie locali italiane e università, a sostegno della gestione dei rifiuti solidi della Municipalità di Yangon, la sanità pubblica, la protezione del patrimonio archeologico e la formazione della Pubblica Amministrazione. La cooperazione decentrata in Myanmar ha condotto all’istituzione di un nuovo meccanismo congiunto di cofinanziamento con  la Commissione UE, a sostegno del partenariato tra le municipalità di Yangon e Torino.

Va segnalato che uno dei risultati più significativi del processo di democratizzazione è costituito dall’apertura di un canale di collaborazione diretta col Governo del Myanmar. L’Italia è stata pertanto in grado di finalizzare nel marzo 2013 due accordi di rilievo, relativi alla cancellazione del 50% del debito del Myanmar e alla conversione del rimanente 50%. Quest’ultimo accordo, del valore di 3,167 milioni di USD, sarà utilizzato per progetti di sviluppo che verranno selezionati tramite un meccanismo congiunto di decisione e gestione. È previsto che UNOPS fornisca assistenza tecnica al Programma per la valutazione e il monitoraggio dei progetti.

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Info

Popolazione
52.797.319
Crescita demografica
0,85 %
PIL
-
PIL pro capite
-
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 4.48754e+11 4.82722677e+11
2005 2.31605e+11 2.175e+11
2006 1.82500069e+11 0
2007 2.57673e+11 3.59191e+11
2008 3.53517732e+12 5.22554932e+12
2009 6.1815091e+11 6.7924326e+11
2010 6.5772661e+11 7.5943891e+11
2011 3.08438434e+12 2.31895262e+12
2012 2.25944e+12 1.19424e+12
2013 7.35546579e+12 6.80363126e+12
2014 7.92591e+12 6.407441772e+12
2015 2.430240622e+13 6.40827433e+12
2016 2.21103912e+12 3.070656e+12

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

31

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 2.211.039

I fondi complessivi impegnati

€ 3.070.656

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 1.357.495
Settori produttivi 535.090
Administrative costs of donors 272.000
Multisettoriale/trasversale 46.454

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Contributi al bilancio di organismi di cooperazione internazionale e a fondi comuni di donatori 1.366.938
Progetti di cooperazione 543.835
Costi amministrativi generali del donatore 272.000
Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 25.716
Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 2.550

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
  leggi tutto chiudi

AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 1.677.541
Amministrazioni Centrali 372.488
Amministrazioni Locali 161.010

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni principali della presenza della Cooperazione italiana 

Il Myanmar è stato selezionato come un paese prioritario nelle Linee guida della Cooperazione italiana allo sviluppo per il periodo 2011 – 2013 per gli alti indici di povertà e l’avvio del processo di riforma, che ha reso possibile uno sforzo considerevole verso una graduale democratizzazione e l’apertura del paese alle relazioni internazionali nei settori dello sviluppo e dell’economia. Di conseguenza la Cooperazione italiana allo sviluppo ha avviato una nuova fase, grazie alla transizione democratica iniziata col nuovo Governo civile nel marzo 2011, rafforzata dal contributo positivo delle elezioni suppletive dell’aprile 2012. Il nuovo quadro politico ha permesso un‘evoluzione da una cooperazione basata su interventi di emergenza a un approccio più strutturale, indirizzato alla promozione e al sostegno dello sviluppo del paese.

Dopo la sospensione delle sanzioni UE, nuovo impulso è stato dato alla Cooperazione italiana allo sviluppo con il Myanmar  dalla visita del Ministro degli Esteri Giulio Terzi a Yangon nell’aprile 2012, primo tra i Ministri degli Esteri dell’UE. E’ stato approvato uno stanziamento di risorse per lo sviluppo unitamente all’assegnazione di un Esperto Senior di Cooperazione allo sviluppo presso l’Ambasciata a Yangon, al fine di seguire e coordinare le iniziative finanziate dall’Italia e assicurare la partecipazione italiana al coordinamento dei donatori.

Nella fase attuale, vi è necessità di un sostegno continuativo da parte della Comunità internazionale come anche di sforzi significativi per il perseguimento della democrazia, il rispetto per i diritti umani e lo sviluppo partecipativo da parte delle autorità birmane e degli altri soggetti di rilievo, a livello centrale e regionale/locale (il Myanmar è un’Unione di Stati etnici). La situazione del paese resta difficile, specialmente nelle zone rurali dove vive il 70% della popolazione. Il miglioramento della loro situazione e condizioni di vita costituisce una priorità essenziale.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (armonizzazione)

L’Italia fa parte dei meccanismi di coordinamento esistenti (UE, donatori bilaterali e multilaterali, gruppi di lavoro settoriali, ecc). Il meccanismo di coordinamento (PGAE), presieduto dal DfID insieme all’ONU dal 2011, è stato sostituito da un meccanismo formale tra Governo e Partner di sviluppo (DP), lanciato nel luglio 2013 sotto la guida del Ministero della Pianificazione nazionale e dello Sviluppo economico. Tutti i donatori bilaterali e multilaterali attivi in Myanmar partecipano alle riunioni plenarie del nuovo meccanismo. Una struttura più piccola, composta da nove DP, è stata istituita per assicurare la funzionalità del coordinamento tra Governo e donatori.

Il meccanismo di cui sopra è stato completato dalla creazione di 17  Gruppi di lavoro settoriali (SWG) che coprono i principali settori di sviluppo. In tale contesto l’Italia guida il Gruppo di lavoro sulla Cultura insieme all’UNESCO e partecipa all’SWG sul “Miglioramento della condizione femminile”.

Il Sistema ONU è presente in Myanmar con un ampio numero di agenzie specializzate e programmi, raggruppati nell’UN Country Team.

Va osservato che un’armonizzazione e un allineamento completi non esistono ancora in quanto il Piano di Sviluppo Nazionale, con le collegate necessità finanziarie, è ancora in preparazione.  Nel dicembre 2012 il Governo ha trasmesso ai partner internazionali la bozza del “Framework for Economic and Social Reform”, ufficialmente presentato all’International Cooperation Forum (gennaio 2013), come base per la formulazione del Piano di Sviluppo Nazionale.  

Un esercizio di Programmazione congiunta UE è stato completato di recente. La Delegazione UE a Yangon ha elaborato una bozza della Strategia congiunta per il periodo 2013-2016, discussa dagli Stati membri nel corso del II semestre 2013. L’ultima versione è stata circolata da poco ed è stato richiesto agli Sm di chiedere l’approvazione delle rispettive sedi. La Divisione del lavoro è in elaborazione in questo contesto.  

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento. 

Sono attivi in Myanmar numerosi soggetti italiani che pianificano ed eseguono programmi di Cooperazione allo Sviluppo, quali ONG (CESVI, THD, AVSI, OIKOS, Progetto Continenti, INTERSOS and New Humanity), in associazione con ONG internazionali e locali, autorità locali italiane (Città di Torino) e istituzioni pubbliche (ISTAT), come anche università e enti di ricerca (Università di Viterbo, Roma, Firenze, Bologna, Torino e Milano). Le ONG italiane concentrano al momento i loro sforzi su settori nazionali, quali agricoltura e sviluppo rurale, sanità e risorse idriche, e protezione ambientale.

A livello multilaterale, sono in fase di valutazione o avvio iniziative di sviluppo in collaborazione con soggetti ONU: FAO, UNOPS, UNESCO, UNIDO, ILO, UNDP e UNFPA. 

L’Ambasciata d’Italia e l’Ufficio della Cooperazione italiana a Yangon – creato nel maggio 2013 e in fase di completamento - assicurano il coordinamento tecnico e istituzionale e agiscono come snodo per lo scambio di informazioni per i partner di sviluppo e altri soggetti interessati, a fine di promuovere partenariati e reti di buone prassi. Va tuttavia ricordato che la distanza tra Yangon e la capitale Nay Pyi Taw, dove hanno sede le istituzioni governative, costituisce un vincolo per il miglioramento del partenariato di sviluppo.

La presenza di imprese private italiane è tuttora limitata. L’Istituto per il Commercio Estero italiano (ICE), basato a Bangkok, fornisce sostegno alla Sezione Commerciale dell’Ambasciata italiana a Yangon nell’azione di promozione di possibili investimenti in Myanmar. 

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

Nella fase attuale la strategia della Cooperazione Italiana in Myanmar mira a sostenere il processo di riforma e a contribuire alla realizzazione del National Development Plan, concentrato sulla lotta contro la povertà, la rivitalizzazione dell’economia e il miglioramento nel breve-medio termine delle condizioni di vita del popolo birmano.

La Cooperazione allo sviluppo intende facilitare l’apertura del paese e il rafforzamento delle capacità e delle istituzioni, con l’obiettivo di prestare assistenza alle istituzioni competenti nella formulazione e realizzazione di strategie di sviluppo socio-economico inclusive. Il focus principale è sullo sviluppo rurale e la protezione del patrimonio culturale, un settore in cui la Cooperazione italiana ha ottenuto un vantaggio comparato.  Sostenibilità e appropriazione sono criteri prioritari, come anche il sostegno ai partner di cooperazione decentrata. Le controparti vengono coinvolte in misura crescente per il tramite di incontri regolari con il Ministero della  Pianificazione e con i Ministeri di settore, in preparazione di iniziative di sviluppo concordate. 

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

In linea con gli obiettivi generali di cui sopra, la strategia e le risorse della Cooperazione italiana allo Sviluppo in Myanmar sono indirizzate ad alcune aree prioritarie: 

  • sviluppo rurale, con un investimento di 20 milioni di euro a credito di aiuto, già deliberato;   l’erogazione è prevista tra il 2014 e il 2016, con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento e sviluppo delle comunità locali. Ulteriori risorse a credito di aiuto sono programmate nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. Un contributo a dono di 700.000 euro al Livelihood and Food Security Trust (LIFT)  è stato approvato nel Dicembre 2013;
  • allevamento e pesca, con due iniziative indirizzate a migliorare la capacità delle istituzioni pubbliche in queste aree, a livello centrale e locale, al fine di un aumento della produzione (1 milione di Euro nel 2013 e 2014);
  • rafforzamento delle capacità e sviluppo locale, principalmente per il tramite di PMI (1 milione di euro nel 2013, 2 milioni in 2014 and 2015), con l’obiettivo della creazione di capacità per uno sviluppo locale endogeno;
  • patrimonio culturale (1 milione di  euro nel 2013, 500.000 euro nel 2014), con l’obiettivo di sostenere la capacità del Myanmar di preservare il suo unico patrimonio culturale e di promuovere l’utilizzo sostenibile di questa risorsa per lo sviluppo locale;
  • rafforzamento di Governance, censimento e statistiche, al fine di migliorare le capacità delle istituzioni centrali e locali (1.3 milioni di euro nel 2013  e nel 2014);
  • uguaglianza di genere e rafforzamento della componente femminile (500.000 euro nel 2014), con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle donne in Myanmar, con un’attenzione speciale per la popolazione femminile nelle aree rurali. 

Nel 2013 è stato rafforzato il programma di assistenza tecnica con un’azione mirata al settore statistico, allo sviluppo rurale e alla sicurezza alimentare, al patrimonio culturale e al turismo sostenibile e al miglioramento della Governance locale.

Risorse aggiuntive sono state rese disponibili per attività di Cooperazione decentrata per il tramite di autonomie locali italiane e università, a sostegno della gestione dei rifiuti solidi della Municipalità di Yangon, la sanità pubblica, la protezione del patrimonio archeologico e la formazione della Pubblica Amministrazione. La cooperazione decentrata in Myanmar ha condotto all’istituzione di un nuovo meccanismo congiunto di cofinanziamento con  la Commissione UE, a sostegno del partenariato tra le municipalità di Yangon e Torino.

Va segnalato che uno dei risultati più significativi del processo di democratizzazione è costituito dall’apertura di un canale di collaborazione diretta col Governo del Myanmar. L’Italia è stata pertanto in grado di finalizzare nel marzo 2013 due accordi di rilievo, relativi alla cancellazione del 50% del debito del Myanmar e alla conversione del rimanente 50%. Quest’ultimo accordo, del valore di 3,167 milioni di USD, sarà utilizzato per progetti di sviluppo che verranno selezionati tramite un meccanismo congiunto di decisione e gestione. È previsto che UNOPS fornisca assistenza tecnica al Programma per la valutazione e il monitoraggio dei progetti.