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OpenAID ITALIA

I dati pubblicati su questo sito sono raccolti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, tra più di 130 donatori istituzionali italiani (Amministrazioni centrali, Regioni, Comuni, Università etc.) per essere trasmessi annualmente all’OCSE – DAC (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – Development Assistance Committe) che li valida.

Si tratta dell’aiuto pubblico allo sviluppo italiano (ODA) certificato a livello internazionale e secondo le regole applicate dall’OCSE che lo definisce nel seguente modo:

“tutti quei flussi verso i Paesi o i territori inseriti nella lista DAC dei beneficiari di ODA e delle istituzioni multilaterali che sono:

i. provvisti da agenzie ufficiali, inclusi Stati e Governi locali, o da loro agenzie esecutive; e

ii. ogni transazione che:

a) ha come finalità principale la promozione dello sviluppo economico e del welfare dei paesi in via di sviluppo; e
b) ha natura concessionale e comprende un elemento a dono di almeno il 25 per cento (calcolato a un tasso di sconto del 10 per cento).”

Per la definizione ufficiale di ODA per OCSE (in inglese) clicca qui.

Questo sito Open AID Italia riporta, per ora, solo i dati ufficiali raccolti dal MAECI e comunicati dalle altre amministrazioni (per i dati dettagliati dei soli progetti gestiti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - AICS) e sarà possibile capire quali sono i principali donatori istituzionali italiani, quali attività vengono finanziate e dove (anche grazie alla cartina interattiva che trovate più in basso).

Progressivamente ogni amministrazione dovrà inviare dati sempre più omogenei e arricchiti di foto e documenti (sul modello di quanto già consultabile sul sito dell’AICS) così da diventare, nel tempo, una grande banca dati pubblica della Cooperazione che permetterà di seguire i progressi temporali dei progetti, vedere le cose costruite o le azioni svolte, e partecipare alla grande azione della nostra cooperazione a favore dello sviluppo, della pace e della democrazia.

La nuova legge sulla cooperazione (la l. 125 del 2014) ridisegna completamente la governance della Cooperazione italiana. Istituisce la figura di un Vice ministro alla cooperazione, un tavolo di coordinamento tra i Ministeri (il Comitato interministeriale della cooperazione allo sviluppo) per assicurare maggiore “coerenza” all’azione dell’Italia in questo campo, individua la Cassa Depositi e Prestiti come vera e propria “banca dello sviluppo” italiana, dando alla cooperazione un suo strumento finanziario dedicato.

Soprattutto la riforma dà vita all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con l'ambizione di allineare l'Italia ai principali partner europei e internazionali nell'impegno per lo sviluppo. L'Agenzia è un modello impiegato in tutti i principali paesi europei e deve rispondere all'esigenza di una cooperazione più professionale e innovativa, con il necessario grado di flessibilità degli strumenti in uno scenario che è in continuo mutamento. L'Agenzia ha la sua sede centrale a Roma, una sede a Firenze e 17 sedi all'estero per il monitoraggio, l'implementazione e l'analisi sul terreno delle esigenze di sviluppo dei Pesi partner. Il compito dell'Agenzia è quello di svolgere le attività di carattere tecnico-operativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative di cooperazione internazionale.

In termini di aree tematiche e settori le priorità sono: ambiente e beni comuni, con particolare attenzione allo sviluppo rurale, all’agricoltura biologica o convenzionale, alla ricerca di fonti alternative e rinnovabili; le politiche di genere e in particolare l’empowerment delle donne, accanto ai tradizionali interventi sulla salute e sull’educazione. L’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), in termini quantitativi, non è la fonte principale di finanziamento dello sviluppo. Apporti più consistenti derivano dalla mobilitazione delle risorse interne dei Pvs, dagli investimenti esteri, dalla partecipazione al commercio internazionale.

L’Aps, in particolare nei Paesi meno avanzati, svolge peraltro un ruolo essenziale di sostegno agli sforzi fatti localmente per adeguare le istituzioni e i mercati, affinché sappiano cogliere le opportunità di sviluppo offerte dai processi di globalizzazione e, al tempo stesso, proteggere le fasce più deboli della popolazione. I partner con cui la Dgcs collabora per realizzare le iniziative finanziate sono: Ministeri, Enti pubblici centrali e locali, Università, Ong, imprese, Unione Europea, Organizzazioni internazionali e Paesi in via di sviluppo.