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Libano

Libano

> Vicino e Medio Oriente

Info

Popolazione
4.424.888
Crescita demografica
0,96 %
PIL
31.758.029.851 $
PIL pro capite
7.177 $
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione 

Con una crescita del PIL (39 miliardi di dollari nel 2010) di circa l'8% dal 2007 al 2010, il Libano ha mostrato negli ultimi anni di essere uno dei paesi più attivi dell’area mediorientale, con un livello inferiore di tale crescita registratosi solo nel 2011, in coincidenza con l'aggravarsi della crisi finanziaria globale e con l'inizio del conflitto siriano. In particolare, con il recente afflusso di oltre un milione di rifugiati siriani, si sta registrando nel Paese un peggioramento della situazione socio-economica ben oltre gli effetti negativi previsti a causa della crisi finanziaria. Secondo l'analisi dell’Economist Intelligence Unit, il tasso di crescita dell’1,7% registrato nell'ultimo semestre del 2012 è stato nettamente inferiore alle proiezioni di inizio anno che prevedevano una crescita di circa il 3%. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo mira pertanto a sostenere gli sforzi per la progressiva stabilizzazione e sviluppo della vita socio-economica e politica del Paese, concentrandosi sull’importante ruolo svolto dal settore privato in questo senso. Questo obiettivo ambizioso, rappresenta chiaramente una delle principali ragioni che giustifica la prolungata presenza italiana in Libano, anche in considerazione della comune volontà dei due paesi di proseguire verso il miglioramento delle relazioni politiche, economiche e culturali.

L’Italia, mentre continua a mantenere un ruolo di primo piano all'interno della missione UNIFIL, è il secondo partner commerciale del Libano, e il primo partner europeo. In tale scenario, l’Italia vuole rafforzare anche i significativi legami culturali con il Libano, promuovendo nel Paese la diffusione della lingua e della cultura italiana. Seguendo con grande attenzione i progressi del Libano nel percorso verso la stabilizzazione interna e il consolidamento delle istituzioni democratiche, dal 2006 l'Italia, con la firma di diversi accordi di progetto riguardanti il ​Protocollo a crediti di aiuto ​1997-1998 (valore complessivo di oltre 130 milioni di euro), si è impegnata nel processo di riabilitazione e ricostruzione delle infrastrutture primarie e dei servizi di base nel Paese.

Per confermare il crescente valore dell'impegno italiano, dal 2006 al 2009, sono stati stipulati tre accordi quadro volti a disciplinare l'intervento italiano di riabilitazione delle aree e delle infrastrutture colpite dal conflitto del 2006. Ben oltre l'impegno assunto nel corso della Conferenza di Parigi nel gennaio 2007, l'Italia continua a promuovere la ricostruzione/riabilitazione delle infrastrutture e dei servizi di base e il miglioramento delle condizioni socio-economiche, con un contributo complessivo attuale di circa 185 milioni di Euro.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo agisce in stretto coordinamento con tutti i maggiori donatori che operano in Libano (UE, OO.II., altre Cooperazioni).

Al fine di garantire l’armonizzazione della sua azione con gli altri donatori, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo è presente nei maggiori tavoli di coordinamento (Banca Mondiale, Agenzie UN, UE) e, nel quadro di una progressiva applicazione del Codice di Condotta europeo sulla Complementarietà e Divisione del Lavoro nella Politica di Sviluppo, assicura la Presidenza del gruppo di lavoro europeo sull’Ambiente. 

La Cooperazione Italiana in Libano è infatti il primo donatore europeo nel settore ambientale.

Sinergie sono state create con varie iniziative comunitarie, tra cui è opportuno menzionare il progetto Finanza Municipale. Tale iniziativa infatti rappresenta la prima esperienza in Libano di joint formulation nel settore dello sviluppo locale, in quanto frutto di un’individuazione congiunta della Cooperazione Italiana con l'UE, in collaborazione con il Ministero degli Interni libanese. Al bilancio complessivo dell'UE pari a 20 milioni di euro la Cooperazione Italiana fornisce fondi aggiuntivi per circa 2 milioni di euro. 

L’attività italiana è stata estesa anche all'analisi di nuovi meccanismi di finanziamento, come l’European Neighborhood Investment Facility (NIF).

In ultimo si evidenzia che, con l'inizio della crisi siriana l'Italia sta rafforzando in Libano il rapporto con varie agenzie delle Nazioni Unite (UNHCR, UNRWA, UNICEF, UNDP), finanziando sul canale multilaterale iniziative per oltre 6,4 milioni di euro ed ulteriori attività complementari dirette e indirette per circa 4,7 milioni di euro.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

La presenza italiana in Libano comprende diversi attori non governativi ed enti locali italiani. Sono undici le ONG italiane che operano attualmente nel Paese sia nello sviluppo promuovendo iniziative do sviluppo e realizzando progetti di emergenza umanitaria. In passato, le tre fasi del Programma di Emergenza ROSS 2007-2009, hanno visto una maggiore presenza delle ONG italiane (circa 30) ed il loro coinvolgimento in numerose iniziative dal valore complessivo di circa 26 milioni di euro. 

Tuttavia, oltre ai finanziamenti della DGCS, le ONG stanno dimostrando la capacità di canalizzare fondi aggiuntivi provenienti sia da altri donatori internazionali, come l'Unione europea ed i Paesi arabi, sia da organizzazioni del settore privato. Per quanto riguarda la cooperazione decentrata, si regista in Libano un progressivo aumento delle interazioni di collaborazione tra enti locali. Esempio di quanto detto sono la Provincia Autonoma di Bolzano, coinvolta in vari progetti finanziati dalla Cooperazione Italiana nel campo delle energie rinnovabili, o il Parco Nazionale d'Abruzzo e l'Autorità italiana Federparchi che in collaborazione con  la Riserva della Biosfera Shouf hanno realizzato un intervento volto ad aumentare la capacità locale di prevenzione e gestione degli incendi e altri disastri naturali. Nel prossimo futuro è previsto il coinvolgimento della Regione Toscana in ulteriori attività di cooperazione. Anche le Università italiane sono attive nel paese, grazie alla realizzazione del progetto “Master per la Pace”. Due corsi in italiano sono stati istituiti presso la Lebanese Univerisity e l'Università USEK di Kalisk. Anche Il settore privato italiano è fortemente impegnato in iniziative di sviluppo in Libano. Alcune imprese private italiane, infatti, sono contractor di progetti infrastrutturali gestiti dal Consiglio libanese per lo Sviluppo e la Ricostruzione (CDR)  e finanziati dal Governo italiano a credito di aiuto. 

L'Italia, infine, continua a giocare un ruolo primario in Libano anche attraverso la sua presenza militare in UNIFIL, attualmente guidato dal Gen. Paolo Serra. A tale proposito si sottolinea che nel 2009 è stato istituito un tavolo di coordinamento civile e militare (Ambasciata, UTL, ONG, cooperazione decentrata e unità CIMIC del nostro contingente in ambito UNIFIL) per facilitare le attività di cooperazione e di assistenza alla popolazione civile nelle aree di intervento UNIFIL. 

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

La presenza in Libano della Cooperazione Italiana allo Sviluppo si caratterizza per due maggiori canali di intervento: un’iniziativa di emergenza ed un consistente programma di sviluppo. 

Gli obiettivi sono quelli di fornire e, ove possibile, ricostruire e riabilitare i servizi di base  nel Paese e specialmente nelle aree recentemente colpite dal massiccio afflusso di profughi siriani, e di promuovere lo sviluppo socio-economico in base alle esigenze e alla strategie  del Libano.

L’impegno italiano che si concentra nei settori prioritari individuati a livello nazionale (l'ambiente, l'acqua/infrastrutture, lo sviluppo locale e il patrimonio culturale) è in linea con la strategia libanese di riduzione della povertà.

Per il corrente esercizio finanziario 2014-2016 sono previsti circa 6 milioni di fondi aggiuntivi nei seguenti settori: acqua/infrastrutture, ambiente, sviluppo locale, patrimonio culturale (2014: 2 milioni di euro; 2015: 2 milioni di euro; 2016: 2 milioni di Euro). Per i restanti settori di intervento (agricoltura e rifugiati), si prevede il completamento delle attività attualmente in corso.

Al fine di garantire l'armonizzazione della sua azione con altri donatori, i finanziamenti della Cooperazione Italiana allo Sviluppo tengono conto del lavoro dei tavoli di coordinamento internazionali e locali (WB, agenzie UN, UE) e del Codice di Condotta europeo sulla Complementarietà e Divisione del Lavoro nella Politica di Sviluppo.

 

5. Settori prioritari e risultati attesi della Cooperazione Italiana in Libano

INFRASTRUTTURE/ACQUA

Nel quadro dei due Protocolli di Assistenza Tecnica (1 Agosto 1997, 23 Aprile 1998) che destinano per il Libano 132.6 milioni di euro a credito di aiuto e 6.1 milioni di euro a dono, il governo Italiano finanzia numerosi progetti infrastrutturali nel paese.

Questi impegni sono stati successivamente rafforzati da quanto previsto nei due Accordi di  Recovery, Reconstruction and Reform firmati il 19 novembre 2007 e il  7 Ottobre 2008 e che impegnano rispettivamente 10 e 8,8 milioni di euro a dono. Recentemente, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo (attraverso il CDR, che è l'amministrazione competente) ha aggiudicato l’appalto dal valore di 30 milioni di euro ad una ditta italiana, per la costruzione dell’impianto di trattamento delle acque reflue nella provincia di Jbeil. A breve è prevista l’apertura dei negoziati con la controparte libanese sui 75 milioni di euro a credito di aiuto impegnati nella Conferenza di Parigi del 2007.


Nei prossimi tre anni, i circa 200.000 abitanti della città di Zahle e dintorni potranno beneficiare di un sistema in grado di curare e pulire le acque reflue e circa 100.000 persone che vivono nella provincia di Jbeil avranno accesso all'acqua potabile.

AMBIENTE

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Libano è il primo donatore europeo nel settore ambientale e partner di riferimento del Ministero dell’Ambiente libanese.

Presiede e coordina le attività del gruppo di lavoro europeo in tema ambientale e supporta numerose agenzie internazionali. Dal 2006, l’Italia ha finanziato numerosi progetti ambientali per un ammontare complessivo di circa 23 milioni di euro.

Queste le principali attività di intervento:

  • Assistenza tecnica al Ministero dell'Ambiente ed altri enti;
  • Gestione integrata dei rifiuti;
  • Pianificazione territoriale sostenibile;
  • Prevenzione degli incendi boschivi;
  • Gestione e sviluppo delle aree protette;
  • Risparmio energetico ed energie rinnovabili (l'organizzazione di corsi di formazione per specialisti libanesi e l'installazione di sistemi di energia rinnovabile);
  • Ricerca Marina.

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo intende consolidare la sua posizione di donatore di riferimento. Nei prossimi anni si prevede il completamento a Baalbek della prima discarica controllata del Paese che permetterà la raccolta dei rifiuti di circa 180.000 persone; la conclusione degli studi batimetrici della costa libanese e l'installazione di 66 impianti solari termici negli edifici di pubblica utilità che forniscono acqua calda per più di 6.000 beneficiari. 

In ultimo, verrà fornita assistenza tecnica al Ministero dell’Ambiente nel quadro del progetto Lebanon Environmental Pollution Abatement Project (LEPAP), finanziato dalla Cooperazione Italiana per un ammontare di 2,3 milioni di euro. 

Il progetto prevede la costituzione di una Project Management Unit, che sarà responsabile della gestione e attuazione di un meccanismo di finanziamento (credito di aiuto della Banca Mondiale, US $ 15 M) per l'abbattimento dell'inquinamento industriale di almeno 15 aziende libanesi. Un’iniziativa dal valore di 2 milioni di euro nel settore mini-hydro è in fase di formulazione.

DECENTRAMENTO/SVILUPPO LOCALE

I progetti della Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Libano, nel settore del decentramento/sviluppo locale contribuiscono a migliorare il quadro normativo e giuridico a livello locale ed a rafforzare quindi le capacità delle municipalità affinché assumano pienamente il loro mandato. A livello locale, la Cooperazione Italiana supporta il Ministero degli Affari Sociali (MOSA) e le sue strutture decentrate, i Social Development Centers (SDC), tramite il rafforzamento delle capacità di fornitura di servizi sociali, paramedici e psicosociali. Viene inoltre fornita assistenza tecnica per la gestione del Fondo di Sviluppo Sociale gestito dal MOSA (valorizzazione delle procedure di monitoraggio e di valutazione per un aumento le competenze del MOSA nella gestione di fondi pubblici).

Entro i prossimi due anni, si prevede che (i) circa 150 beneficiari diretti e 3.000 beneficiari indiretti potranno beneficiare della strategia "Città amiche dei Bambini" e che (ii) il aumento del 100% del  numero di donne membri del Parlamento libanese.

In questo settore, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo è particolarmente attiva anche grazie all'iniziativa Finanza Municipale (2 milioni di euro), che permetterà il finanziamento, tramite apposite call for proposal, di progetti a favore delle Unioni delle Municipalità e delle piccole Municipalità libanesi. I beneficiari di tale iniziativa saranno circa 450.000 abitanti delle Unioni delle Municipalità (UoM) e 180.000 abitanti delle piccole municipalità che ospitano un numero consistente di rifugiati siriani.

PATRIMONIO CULTURALE

Donatore di riferimento nel settore del patrimonio culturale, insieme alla Banca Mondiale ed alla Cooperazione Francese, l’Italia interviene con attività di conservazione, restauro e valorizzazione dei più famosi e prestigiosi siti archeologici e storici del Libano e in due siti inclusi nella lista UNESCO del Patrimonio Mondiale: Baalbeck e Tiro. Il recente piano strategico prevede la valorizzazione del patrimonio culturale in una logica più ampia di che comprende il turismo culturale e religioso. Nel campo specifico del restauro tecnico, l'Italia è diventata il principale donatore in termini di assistenza tecnica alla Direzione Generale delle Antichità (DGA) creando una solida partnership per la tutela del patrimonio culturale e, con il Ministero del Turismo, per la valorizzazione dei siti culturali in una prospettiva sostenibile. Un intervento di prestigio è stato realizzato presso il Museo Nazionale di Beirut concernente il restauro degli affreschi romani della Tomba di Tiro. Con un contributo di 256 mila euro è stato possibile procedere con il completo restauro e la conservazione della camera funeraria romana (circa 36mq di restauro superfici), fornendo sia un display museografico adeguato per la tomba ospitata nel seminterrato del museo, sia campagne di promozione per il Museo e una notevole pubblicazione delle opere realizzate. Queste attività stanno incidendo positivamente sull'offerta culturale ed educativa del Museo, per i circa 5000 visitatori mensili, e stanno diventando al tempo stesso un incentivo per molte scuole che hanno iniziato ad includere il Museo Nazionale nei vari programmi di studio. Tra i risultati attesi per il settore culturale che vede un impegno dell’Italia di 10,2 milioni di euro a credito di aiuto (Programma CHUD) e 2,7 milioni di euro a dono, sono il consolidamento, il restauro e la valorizzazione dei due siti monumentali di Baalbeck e Tiro; il consolidamento e il restauro di due castelli crociati (Sidone e Chamaa) e la riqualificazione e valorizzazione di un Caravanserraglio a Sidone. Si prevede inoltre il restauro e il riutilizzo di uno storico edificio a Baalbeck, il restauro e la riqualificazione di un mulino ottomano a Tripoli e la costruzione di capacità del turismo culturale e il settore del turismo a Baalbeck. Recentemente è stata approvato un’iniziativa dal valore di 1,02 milioni di euro per l’allestimento museografico della sala del basamento del Museo Nazionale di Beirut. In ultimo, è in fase di formulazione un progetto per il potenziamento dell'offerta turistica culturale a Baalbeck e Tiro come strumento per lo sviluppo e per garantire la sostenibilità degli interventi nei siti culturali interessati dal programma CHUD .

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Info

Popolazione
4.424.888
Crescita demografica
0,96 %
PIL
31.758.029.851 $
PIL pro capite
7.177 $
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 3.84487815e+12 3.111526077e+12
2005 2.544745198e+13 3.53407481e+12
2006 4.64646670051e+13 3.71250314762e+13
2007 5.473961519e+13 4.9096222e+13
2008 8.371146935e+13 4.536204375e+13
2009 1.604197922e+13 2.1377296e+13
2010 2.966567572e+13 1.890741467e+13
2011 1.12903592e+13 1.453420901e+13
2012 2.172633e+13 1.31287e+13
2013 9.16074e+12 1.372793e+13
2014 1.69535e+13 2.155473e+13
2015 1.990042794e+13 2.12533914036e+13
2016 4.378608837e+13 1.876033206e+13

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

132

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 43.786.088

I fondi complessivi impegnati

€ 18.760.332

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 40.599.596
Settori produttivi 1.115.968
Aiuto umanitario 910.000
Multisettoriale/trasversale 470.276
Infrastrutture economiche e servizi 448.748
Administrative costs of donors 241.500

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Progetti di cooperazione 35.801.629
Contributi al bilancio di organismi di cooperazione internazionale e a fondi comuni di donatori 7.141.188
Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 550.000
Costi amministrativi generali del donatore 241.500
Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 51.772

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
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CDP - Cassa Depositi e Prestiti 26.495.100
AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 11.404.175
Amministrazioni Centrali 5.499.885
Amministrazioni Locali 372.228
MAECI - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale 14.700

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione 

Con una crescita del PIL (39 miliardi di dollari nel 2010) di circa l'8% dal 2007 al 2010, il Libano ha mostrato negli ultimi anni di essere uno dei paesi più attivi dell’area mediorientale, con un livello inferiore di tale crescita registratosi solo nel 2011, in coincidenza con l'aggravarsi della crisi finanziaria globale e con l'inizio del conflitto siriano. In particolare, con il recente afflusso di oltre un milione di rifugiati siriani, si sta registrando nel Paese un peggioramento della situazione socio-economica ben oltre gli effetti negativi previsti a causa della crisi finanziaria. Secondo l'analisi dell’Economist Intelligence Unit, il tasso di crescita dell’1,7% registrato nell'ultimo semestre del 2012 è stato nettamente inferiore alle proiezioni di inizio anno che prevedevano una crescita di circa il 3%. La Cooperazione Italiana allo Sviluppo mira pertanto a sostenere gli sforzi per la progressiva stabilizzazione e sviluppo della vita socio-economica e politica del Paese, concentrandosi sull’importante ruolo svolto dal settore privato in questo senso. Questo obiettivo ambizioso, rappresenta chiaramente una delle principali ragioni che giustifica la prolungata presenza italiana in Libano, anche in considerazione della comune volontà dei due paesi di proseguire verso il miglioramento delle relazioni politiche, economiche e culturali.

L’Italia, mentre continua a mantenere un ruolo di primo piano all'interno della missione UNIFIL, è il secondo partner commerciale del Libano, e il primo partner europeo. In tale scenario, l’Italia vuole rafforzare anche i significativi legami culturali con il Libano, promuovendo nel Paese la diffusione della lingua e della cultura italiana. Seguendo con grande attenzione i progressi del Libano nel percorso verso la stabilizzazione interna e il consolidamento delle istituzioni democratiche, dal 2006 l'Italia, con la firma di diversi accordi di progetto riguardanti il ​Protocollo a crediti di aiuto ​1997-1998 (valore complessivo di oltre 130 milioni di euro), si è impegnata nel processo di riabilitazione e ricostruzione delle infrastrutture primarie e dei servizi di base nel Paese.

Per confermare il crescente valore dell'impegno italiano, dal 2006 al 2009, sono stati stipulati tre accordi quadro volti a disciplinare l'intervento italiano di riabilitazione delle aree e delle infrastrutture colpite dal conflitto del 2006. Ben oltre l'impegno assunto nel corso della Conferenza di Parigi nel gennaio 2007, l'Italia continua a promuovere la ricostruzione/riabilitazione delle infrastrutture e dei servizi di base e il miglioramento delle condizioni socio-economiche, con un contributo complessivo attuale di circa 185 milioni di Euro.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo agisce in stretto coordinamento con tutti i maggiori donatori che operano in Libano (UE, OO.II., altre Cooperazioni).

Al fine di garantire l’armonizzazione della sua azione con gli altri donatori, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo è presente nei maggiori tavoli di coordinamento (Banca Mondiale, Agenzie UN, UE) e, nel quadro di una progressiva applicazione del Codice di Condotta europeo sulla Complementarietà e Divisione del Lavoro nella Politica di Sviluppo, assicura la Presidenza del gruppo di lavoro europeo sull’Ambiente. 

La Cooperazione Italiana in Libano è infatti il primo donatore europeo nel settore ambientale.

Sinergie sono state create con varie iniziative comunitarie, tra cui è opportuno menzionare il progetto Finanza Municipale. Tale iniziativa infatti rappresenta la prima esperienza in Libano di joint formulation nel settore dello sviluppo locale, in quanto frutto di un’individuazione congiunta della Cooperazione Italiana con l'UE, in collaborazione con il Ministero degli Interni libanese. Al bilancio complessivo dell'UE pari a 20 milioni di euro la Cooperazione Italiana fornisce fondi aggiuntivi per circa 2 milioni di euro. 

L’attività italiana è stata estesa anche all'analisi di nuovi meccanismi di finanziamento, come l’European Neighborhood Investment Facility (NIF).

In ultimo si evidenzia che, con l'inizio della crisi siriana l'Italia sta rafforzando in Libano il rapporto con varie agenzie delle Nazioni Unite (UNHCR, UNRWA, UNICEF, UNDP), finanziando sul canale multilaterale iniziative per oltre 6,4 milioni di euro ed ulteriori attività complementari dirette e indirette per circa 4,7 milioni di euro.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

La presenza italiana in Libano comprende diversi attori non governativi ed enti locali italiani. Sono undici le ONG italiane che operano attualmente nel Paese sia nello sviluppo promuovendo iniziative do sviluppo e realizzando progetti di emergenza umanitaria. In passato, le tre fasi del Programma di Emergenza ROSS 2007-2009, hanno visto una maggiore presenza delle ONG italiane (circa 30) ed il loro coinvolgimento in numerose iniziative dal valore complessivo di circa 26 milioni di euro. 

Tuttavia, oltre ai finanziamenti della DGCS, le ONG stanno dimostrando la capacità di canalizzare fondi aggiuntivi provenienti sia da altri donatori internazionali, come l'Unione europea ed i Paesi arabi, sia da organizzazioni del settore privato. Per quanto riguarda la cooperazione decentrata, si regista in Libano un progressivo aumento delle interazioni di collaborazione tra enti locali. Esempio di quanto detto sono la Provincia Autonoma di Bolzano, coinvolta in vari progetti finanziati dalla Cooperazione Italiana nel campo delle energie rinnovabili, o il Parco Nazionale d'Abruzzo e l'Autorità italiana Federparchi che in collaborazione con  la Riserva della Biosfera Shouf hanno realizzato un intervento volto ad aumentare la capacità locale di prevenzione e gestione degli incendi e altri disastri naturali. Nel prossimo futuro è previsto il coinvolgimento della Regione Toscana in ulteriori attività di cooperazione. Anche le Università italiane sono attive nel paese, grazie alla realizzazione del progetto “Master per la Pace”. Due corsi in italiano sono stati istituiti presso la Lebanese Univerisity e l'Università USEK di Kalisk. Anche Il settore privato italiano è fortemente impegnato in iniziative di sviluppo in Libano. Alcune imprese private italiane, infatti, sono contractor di progetti infrastrutturali gestiti dal Consiglio libanese per lo Sviluppo e la Ricostruzione (CDR)  e finanziati dal Governo italiano a credito di aiuto. 

L'Italia, infine, continua a giocare un ruolo primario in Libano anche attraverso la sua presenza militare in UNIFIL, attualmente guidato dal Gen. Paolo Serra. A tale proposito si sottolinea che nel 2009 è stato istituito un tavolo di coordinamento civile e militare (Ambasciata, UTL, ONG, cooperazione decentrata e unità CIMIC del nostro contingente in ambito UNIFIL) per facilitare le attività di cooperazione e di assistenza alla popolazione civile nelle aree di intervento UNIFIL. 

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

La presenza in Libano della Cooperazione Italiana allo Sviluppo si caratterizza per due maggiori canali di intervento: un’iniziativa di emergenza ed un consistente programma di sviluppo. 

Gli obiettivi sono quelli di fornire e, ove possibile, ricostruire e riabilitare i servizi di base  nel Paese e specialmente nelle aree recentemente colpite dal massiccio afflusso di profughi siriani, e di promuovere lo sviluppo socio-economico in base alle esigenze e alla strategie  del Libano.

L’impegno italiano che si concentra nei settori prioritari individuati a livello nazionale (l'ambiente, l'acqua/infrastrutture, lo sviluppo locale e il patrimonio culturale) è in linea con la strategia libanese di riduzione della povertà.

Per il corrente esercizio finanziario 2014-2016 sono previsti circa 6 milioni di fondi aggiuntivi nei seguenti settori: acqua/infrastrutture, ambiente, sviluppo locale, patrimonio culturale (2014: 2 milioni di euro; 2015: 2 milioni di euro; 2016: 2 milioni di Euro). Per i restanti settori di intervento (agricoltura e rifugiati), si prevede il completamento delle attività attualmente in corso.

Al fine di garantire l'armonizzazione della sua azione con altri donatori, i finanziamenti della Cooperazione Italiana allo Sviluppo tengono conto del lavoro dei tavoli di coordinamento internazionali e locali (WB, agenzie UN, UE) e del Codice di Condotta europeo sulla Complementarietà e Divisione del Lavoro nella Politica di Sviluppo.

 

5. Settori prioritari e risultati attesi della Cooperazione Italiana in Libano

INFRASTRUTTURE/ACQUA

Nel quadro dei due Protocolli di Assistenza Tecnica (1 Agosto 1997, 23 Aprile 1998) che destinano per il Libano 132.6 milioni di euro a credito di aiuto e 6.1 milioni di euro a dono, il governo Italiano finanzia numerosi progetti infrastrutturali nel paese.

Questi impegni sono stati successivamente rafforzati da quanto previsto nei due Accordi di  Recovery, Reconstruction and Reform firmati il 19 novembre 2007 e il  7 Ottobre 2008 e che impegnano rispettivamente 10 e 8,8 milioni di euro a dono. Recentemente, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo (attraverso il CDR, che è l'amministrazione competente) ha aggiudicato l’appalto dal valore di 30 milioni di euro ad una ditta italiana, per la costruzione dell’impianto di trattamento delle acque reflue nella provincia di Jbeil. A breve è prevista l’apertura dei negoziati con la controparte libanese sui 75 milioni di euro a credito di aiuto impegnati nella Conferenza di Parigi del 2007.


Nei prossimi tre anni, i circa 200.000 abitanti della città di Zahle e dintorni potranno beneficiare di un sistema in grado di curare e pulire le acque reflue e circa 100.000 persone che vivono nella provincia di Jbeil avranno accesso all'acqua potabile.

AMBIENTE

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Libano è il primo donatore europeo nel settore ambientale e partner di riferimento del Ministero dell’Ambiente libanese.

Presiede e coordina le attività del gruppo di lavoro europeo in tema ambientale e supporta numerose agenzie internazionali. Dal 2006, l’Italia ha finanziato numerosi progetti ambientali per un ammontare complessivo di circa 23 milioni di euro.

Queste le principali attività di intervento:

  • Assistenza tecnica al Ministero dell'Ambiente ed altri enti;
  • Gestione integrata dei rifiuti;
  • Pianificazione territoriale sostenibile;
  • Prevenzione degli incendi boschivi;
  • Gestione e sviluppo delle aree protette;
  • Risparmio energetico ed energie rinnovabili (l'organizzazione di corsi di formazione per specialisti libanesi e l'installazione di sistemi di energia rinnovabile);
  • Ricerca Marina.

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo intende consolidare la sua posizione di donatore di riferimento. Nei prossimi anni si prevede il completamento a Baalbek della prima discarica controllata del Paese che permetterà la raccolta dei rifiuti di circa 180.000 persone; la conclusione degli studi batimetrici della costa libanese e l'installazione di 66 impianti solari termici negli edifici di pubblica utilità che forniscono acqua calda per più di 6.000 beneficiari. 

In ultimo, verrà fornita assistenza tecnica al Ministero dell’Ambiente nel quadro del progetto Lebanon Environmental Pollution Abatement Project (LEPAP), finanziato dalla Cooperazione Italiana per un ammontare di 2,3 milioni di euro. 

Il progetto prevede la costituzione di una Project Management Unit, che sarà responsabile della gestione e attuazione di un meccanismo di finanziamento (credito di aiuto della Banca Mondiale, US $ 15 M) per l'abbattimento dell'inquinamento industriale di almeno 15 aziende libanesi. Un’iniziativa dal valore di 2 milioni di euro nel settore mini-hydro è in fase di formulazione.

DECENTRAMENTO/SVILUPPO LOCALE

I progetti della Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Libano, nel settore del decentramento/sviluppo locale contribuiscono a migliorare il quadro normativo e giuridico a livello locale ed a rafforzare quindi le capacità delle municipalità affinché assumano pienamente il loro mandato. A livello locale, la Cooperazione Italiana supporta il Ministero degli Affari Sociali (MOSA) e le sue strutture decentrate, i Social Development Centers (SDC), tramite il rafforzamento delle capacità di fornitura di servizi sociali, paramedici e psicosociali. Viene inoltre fornita assistenza tecnica per la gestione del Fondo di Sviluppo Sociale gestito dal MOSA (valorizzazione delle procedure di monitoraggio e di valutazione per un aumento le competenze del MOSA nella gestione di fondi pubblici).

Entro i prossimi due anni, si prevede che (i) circa 150 beneficiari diretti e 3.000 beneficiari indiretti potranno beneficiare della strategia "Città amiche dei Bambini" e che (ii) il aumento del 100% del  numero di donne membri del Parlamento libanese.

In questo settore, la Cooperazione Italiana allo Sviluppo è particolarmente attiva anche grazie all'iniziativa Finanza Municipale (2 milioni di euro), che permetterà il finanziamento, tramite apposite call for proposal, di progetti a favore delle Unioni delle Municipalità e delle piccole Municipalità libanesi. I beneficiari di tale iniziativa saranno circa 450.000 abitanti delle Unioni delle Municipalità (UoM) e 180.000 abitanti delle piccole municipalità che ospitano un numero consistente di rifugiati siriani.

PATRIMONIO CULTURALE

Donatore di riferimento nel settore del patrimonio culturale, insieme alla Banca Mondiale ed alla Cooperazione Francese, l’Italia interviene con attività di conservazione, restauro e valorizzazione dei più famosi e prestigiosi siti archeologici e storici del Libano e in due siti inclusi nella lista UNESCO del Patrimonio Mondiale: Baalbeck e Tiro. Il recente piano strategico prevede la valorizzazione del patrimonio culturale in una logica più ampia di che comprende il turismo culturale e religioso. Nel campo specifico del restauro tecnico, l'Italia è diventata il principale donatore in termini di assistenza tecnica alla Direzione Generale delle Antichità (DGA) creando una solida partnership per la tutela del patrimonio culturale e, con il Ministero del Turismo, per la valorizzazione dei siti culturali in una prospettiva sostenibile. Un intervento di prestigio è stato realizzato presso il Museo Nazionale di Beirut concernente il restauro degli affreschi romani della Tomba di Tiro. Con un contributo di 256 mila euro è stato possibile procedere con il completo restauro e la conservazione della camera funeraria romana (circa 36mq di restauro superfici), fornendo sia un display museografico adeguato per la tomba ospitata nel seminterrato del museo, sia campagne di promozione per il Museo e una notevole pubblicazione delle opere realizzate. Queste attività stanno incidendo positivamente sull'offerta culturale ed educativa del Museo, per i circa 5000 visitatori mensili, e stanno diventando al tempo stesso un incentivo per molte scuole che hanno iniziato ad includere il Museo Nazionale nei vari programmi di studio. Tra i risultati attesi per il settore culturale che vede un impegno dell’Italia di 10,2 milioni di euro a credito di aiuto (Programma CHUD) e 2,7 milioni di euro a dono, sono il consolidamento, il restauro e la valorizzazione dei due siti monumentali di Baalbeck e Tiro; il consolidamento e il restauro di due castelli crociati (Sidone e Chamaa) e la riqualificazione e valorizzazione di un Caravanserraglio a Sidone. Si prevede inoltre il restauro e il riutilizzo di uno storico edificio a Baalbeck, il restauro e la riqualificazione di un mulino ottomano a Tripoli e la costruzione di capacità del turismo culturale e il settore del turismo a Baalbeck. Recentemente è stata approvato un’iniziativa dal valore di 1,02 milioni di euro per l’allestimento museografico della sala del basamento del Museo Nazionale di Beirut. In ultimo, è in fase di formulazione un progetto per il potenziamento dell'offerta turistica culturale a Baalbeck e Tiro come strumento per lo sviluppo e per garantire la sostenibilità degli interventi nei siti culturali interessati dal programma CHUD .