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Pakistan

Pakistan

> Asia Centrale e Meridionale

Info

Popolazione
179.160.111
Crescita demografica
1,69 %
PIL
170.959.030.942 $
PIL pro capite
954 $
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

L’impegno italiano in Pakistan si basa sull’obiettivo di promuovere la riduzione della povertà nel Paese e si colloca nel quadro dell’approccio regionale perseguito assieme ai principali partner della Comunità internazionale per la stabilizzazione del Paese, e in particolare per il sostegno ad aree selezionate nelle regioni di frontiera con l’Afghanistan (bordering areas), afflitte dai conflitti in essere dal 2009, e per l’assistenza diretta alle vittime delle inondazioni che hanno interessato vaste aree del Paese nel 2010. Per queste ragioni, una parte consistente delle attività della Cooperazione italiana è costituita da interventi di aiuto umanitario e da programmi di emergenza.

Sin dal 1980, l’aiuto italiano è stato finalizzato a sostenere l'agricoltura locale, la gestione delle risorse naturali e la tutela ambientale. Molti di questi programmi sono convogliati attraverso il Pakistan Agriculture Research Council (PARC), un organismo tecnico di riferimento per il sistema nazionale di coordinamento degli aiuti. Sviluppo rurale e agricoltura costituiscono il focus principale della cooperazione allo sviluppo italiana in Pakistan.

L’Italia non dispone di un accordo-quadro di cooperazione con il Pakistan, ma la cooperazione allo sviluppo è inclusa nell'accordo di partenariato strategico firmato nel 2013. Molti dei programmi in corso si basano su Accordi intergovernativi. Nel 2012 è stata resa operativa la UTL a Islamabad, che ha avviato un vitale processo di implementazione, monitoraggio e valutazione in itinere dei programmi in corso.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

L’offerta di aiuti al Pakistan è imponente, e ancora in crescita. I principali donatori in Pakistan sono rappresentati dall’Agenzia del Dipartimento di Stato USA (UsAID), dalla Commissione Europea (CE), dalla cooperazione del Regno Unito (Dfid), dell’Australia (AusAID), del Canada (CIDA), dalla cooperazione tedesca (GIZ), dall’International Aid Agency danese, olandese, norvegese, svizzera, giapponese, coreana e da crescenti iniziative cinesi (ODA). In posizione meno importante per volume finanziario si trovano la Francia ed altri partner. 

Nonostante un meccanismo permanente di consultazioni mensili in seno ai partner europei, non è attiva una divisione del lavoro propriamente intesa, e non si è costituito un gruppo esteso e consolidato di coordinamento. Inoltre, non esiste in forma strutturata un coordinamento con le banche regionali di sviluppo e le agenzie di sviluppo UN; a finalità unitarie di coordinamento fa riferimento il gruppo di coordinamento dei Friends of Democratic Pakistan.  In ambito governativo, la Economic Affairs Division (EAD) costituisce l’agenzia pakistana di raccordo e coordinamento per gli aiuti.  

Coerentemente con il suo mandato iniziale, l’Unità Tecnica d'oltremare in Italia partecipa a tutti i meccanismi di coordinamento dei donatori, compresi i gruppi di lavoro a cui partecipano i funzionari delle Ambasciate dell'UE nel settore dello sviluppo, i gruppi di coordinamento del G8 e il Coordination Group of the Friends of Democratic Pakistan. L'Ambasciata d'Italia / UTL partecipa a periodiche riunioni di donatori richieste dalla EAD, o ad incontri con lo stesso obiettivo di coordinamento organizzati dalle agenzie delle Nazioni Unite. Le attività di sviluppo dai paesi dell'UE sono coordinati nell'ambito delle linee guida stabilite dal piano d'azione dell'UE.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

In rapporto alla presenza di ONG pakistane e organizzazioni della società civile, il numero di ONG italiane è relativamente basso: CESVI, ISCOS, ALISEI, ACTIONAID, VIS/Don Bosco (che ha recentemente chiuso le proprie attività in Quetta-Balochistan), un importante progetto di formazione amministrato dal CNR, ed una serie di Università facenti capo a progetti e programmi d’azione in qualità di fornitori di servizi, fra cui si citano lo stesso CNR, attraverso l’associazione EvK2CNR di Bergamo, un gruppo di Istituti universitari italiani collegati a EvK2CNR, il Politecnico di Milano/Fondazione Politecnico, l’IsIAO di Roma. Nel settore agricolo si registra la presenza dello IAO con programmi finalizzati al rafforzamento del settore, in particolare la coltivazione e produzione di olio d’oliva, al fine di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali nelle aree di progetto e favorendo il dialogo e l’interazione a livello regionale. Al fine di pianificare il focus della futura pianificazione sulle esigenze prioritarie delle aree urbane e rurali, è oggi previsto un dialogo tra il governo pakistano e la cooperazione non governativa e decentrata.

Su richiesta del Pakistan, si sta attivando un network di Università italiane e pakistane interessate a materializzare scambi in settori di interesse prioritario per i due Paesi, e che possano avere nelle attività di Cooperazione allo sviluppo una piattaforma di concretizzazione di esperienze, programmi e condivisione di informazioni.  Tra i settori identificati vi sono quelli dell’energia, formazione, sanità, e salvaguardia del patrimonio culturale. Con il supporto tecnico dell’UTL, la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri a Roma, e l’Ambasciata italiana a Islamabad, favoriscono il raccordo tra i diversi attori presenti sul territorio con attività costanti di coordinamento e scambi di informazioni con l’obiettivo di facilitare la costruzione di partnership, collaborazioni tra i progetti al fine di evitare duplicazioni e creare dei network di buone pratiche.

Le società di consulenza private italiane e gli operatori economici sono ancora poco presenti nel Paese, e si è avviato un processo ricognitivo volto a verificare le disponibilità offerte dal sistema internazionale, in particolare attraverso finanziamenti della UE e soprattutto della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB) nel corridoio settentrionale dell'Asia centrale o sul lato opposto con l’India. Le stime dell’Asian Development Bank indicano in oltre 5 miliardi di dollari gli investimenti previsti nel prossimo quinquennio nel settore energetico e infrastrutturale.

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

Obiettivo della Cooperazione Italiana in Pakistan è di contribuire allo sviluppo ed alla pacificazione del Paese, attraverso la riduzione delle profonde disuguaglianze nella popolazione e all’assistenza nella prevenzione dei disastri naturali. In tale prospettiva, la cooperazione italiana concentra le sue azioni nel supporto socio-economico alle comunità rurali del Paese.

Il livello dell’ownership pakistana delle iniziative della Cooperazione italiana è molto alto: nel settore umanitario e di emergenza rispondono infatti ad appelli delle Autorità pakistane e dalle Nazioni Unite. Gli investimenti a valere sulla conversione del debito sono identificati dalle Autorità provinciali e federali, una volta approvati vengono amministrati attraverso uno Steering Committee bilaterale e implementati da una Technical Support Unit (TSU) co-gestita dai due Paesi con una formula di codirezione. I crediti di aiuto sono eseguiti attraverso co-finanziamenti all’interno di iniziative multi donatori del governo pakistano. Gli stessi progetti presentati da ONG sono avvallati dalle afferenti autorità federali/provinciali e, nel caso della conversione del debito, valutati da una Unità Tecnica di Supporto co-gestita dai due Paesi. Al principio di titolarità locale risponde anche il contributo al Fondo Fiduciario WB multi-donatori (MDTF).

L’allineamento alle priorità stabilite dalle strategie di sviluppo nazionali, espresse nel Pakistan Development Strategy Papers, è garantito nel caso dei progetti a valere sulla conversione del debito dalla circostanza per cui essi sono presentati o comunque valutati dalle Autorità locali nell’ambito di un Piano Strategico Generale approvato dal Comitato di Gestione. 

L’APS italiano in Pakistan è una dimensione del partenariato bilaterale con il Paese che, tra l'altro, colloca l'Italia come il secondo paese ospite della Diaspora pakistana in Europa.

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi 

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo finanzia in Pakistan un articolato pacchetto di interventi, per un totale di circa 215 milioni di Euro, tra progetti a dono, crediti di aiuto e conversione del debito, e supporto al sistema multilaterale. Quasi tutti i progetti sono concentrati nel settore prioritario dello sviluppo rurale e largamente indirizzati alle aree nord-occidentali confinanti con l’Afghanistan. 

I programmi in corso sono divisi in due principali componenti. La prima componente si riferisce ad un vasto programma nazionale multi-settoriale, pari a circa 70 milioni di euro, istituito attraverso un accordo di conversione del debito, attivo dal 2006. I relativi progetti sono in esecuzione in tutte le province nei settori dello sviluppo rurale, della salute e dell'ambiente. I progetti sono finalizzati a favorire lo sviluppo socio-economico dei poveri e promuovono un uso sostenibile dell'ambiente.

La seconda componente, implementata principalmente con lo strumento del Credito d’Aiuto, ha un focus sullo sviluppo rurale. I due principali progetti a credito, finanziati parallelamente a programmi multi-donor WB con un approccio integrato, includono: 57,75 milioni di Euro per il finanziamento diretto delle Comunità vittima delle inondazioni del 2010, con uno schema multi-donor chiamato CDCP II, finalizzato a ridurre l’impatto dei disastri naturali sulle comunità rurali; 40 milioni di Euro di investimenti per lo sviluppo rurale attraverso una piattaforma adottata dalla World Bank a supporto del Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), nelle aree confinanti con l’Afghanistan, finalizzato al rafforzamento socio-economico delle comunità rurali per l’accesso ai servizi di base.

Inoltre, attraverso un importante progetto del valore di 4 milioni di Euro al World Bank Multi-donor Trust Fund for the Border Areas (MDTF), l’Italia supporta la creazione di infrastrutture nelle regioni di confine del Paese.

Nella programmazione sono inclusi 20 milioni di euro, originariamente assegnati alla formazione professionale nel settore del marmo, la cui destinazione è attualmente in fase di discussione con le autorità federali, per allinearle con le priorità del nuovo governo pakistano; sono attualmente possibili come alternative l'accesso all'istruzione di base e l'accesso alle energie rinnovabili nelle comunità rurali.

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Info

Popolazione
179.160.111
Crescita demografica
1,69 %
PIL
170.959.030.942 $
PIL pro capite
954 $
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 69.066.970.000 68.569.431.000
2005 72.000.000.000 3.1309893e+11
2006 3.6407508963e+12 2.44449011148e+12
2007 1.39493994e+12 1.99346718e+12
2008 1.086326751e+13 2.68623515e+12
2009 7.12157043e+12 6.51793635e+12
2010 9.89021001e+12 9.18552694e+12
2011 4.670961211e+13 1.81918694404e+13
2012 6.091505e+13 3.326325e+13
2013 1.21403e+12 1.237438e+13
2014 2.44622e+12 1.1194161703e+13
2015 6.842251e+11 3.97706583525e+13
2016 3.9724014e+11 1.06784485e+13

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

25

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 397.240

I fondi complessivi impegnati

€ 10.678.449

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 266.785
Administrative costs of donors 128.045
Aiuto umanitario 2.410

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 135.209
Costi amministrativi generali del donatore 128.045
Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 84.598
Progetti di cooperazione 46.979
Contributi al bilancio di organismi di cooperazione internazionale e a fondi comuni di donatori 2.410

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
  leggi tutto chiudi

AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 212.643
Amministrazioni Centrali 137.619
Amministrazioni Locali 46.979

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

L’impegno italiano in Pakistan si basa sull’obiettivo di promuovere la riduzione della povertà nel Paese e si colloca nel quadro dell’approccio regionale perseguito assieme ai principali partner della Comunità internazionale per la stabilizzazione del Paese, e in particolare per il sostegno ad aree selezionate nelle regioni di frontiera con l’Afghanistan (bordering areas), afflitte dai conflitti in essere dal 2009, e per l’assistenza diretta alle vittime delle inondazioni che hanno interessato vaste aree del Paese nel 2010. Per queste ragioni, una parte consistente delle attività della Cooperazione italiana è costituita da interventi di aiuto umanitario e da programmi di emergenza.

Sin dal 1980, l’aiuto italiano è stato finalizzato a sostenere l'agricoltura locale, la gestione delle risorse naturali e la tutela ambientale. Molti di questi programmi sono convogliati attraverso il Pakistan Agriculture Research Council (PARC), un organismo tecnico di riferimento per il sistema nazionale di coordinamento degli aiuti. Sviluppo rurale e agricoltura costituiscono il focus principale della cooperazione allo sviluppo italiana in Pakistan.

L’Italia non dispone di un accordo-quadro di cooperazione con il Pakistan, ma la cooperazione allo sviluppo è inclusa nell'accordo di partenariato strategico firmato nel 2013. Molti dei programmi in corso si basano su Accordi intergovernativi. Nel 2012 è stata resa operativa la UTL a Islamabad, che ha avviato un vitale processo di implementazione, monitoraggio e valutazione in itinere dei programmi in corso.

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

L’offerta di aiuti al Pakistan è imponente, e ancora in crescita. I principali donatori in Pakistan sono rappresentati dall’Agenzia del Dipartimento di Stato USA (UsAID), dalla Commissione Europea (CE), dalla cooperazione del Regno Unito (Dfid), dell’Australia (AusAID), del Canada (CIDA), dalla cooperazione tedesca (GIZ), dall’International Aid Agency danese, olandese, norvegese, svizzera, giapponese, coreana e da crescenti iniziative cinesi (ODA). In posizione meno importante per volume finanziario si trovano la Francia ed altri partner. 

Nonostante un meccanismo permanente di consultazioni mensili in seno ai partner europei, non è attiva una divisione del lavoro propriamente intesa, e non si è costituito un gruppo esteso e consolidato di coordinamento. Inoltre, non esiste in forma strutturata un coordinamento con le banche regionali di sviluppo e le agenzie di sviluppo UN; a finalità unitarie di coordinamento fa riferimento il gruppo di coordinamento dei Friends of Democratic Pakistan.  In ambito governativo, la Economic Affairs Division (EAD) costituisce l’agenzia pakistana di raccordo e coordinamento per gli aiuti.  

Coerentemente con il suo mandato iniziale, l’Unità Tecnica d'oltremare in Italia partecipa a tutti i meccanismi di coordinamento dei donatori, compresi i gruppi di lavoro a cui partecipano i funzionari delle Ambasciate dell'UE nel settore dello sviluppo, i gruppi di coordinamento del G8 e il Coordination Group of the Friends of Democratic Pakistan. L'Ambasciata d'Italia / UTL partecipa a periodiche riunioni di donatori richieste dalla EAD, o ad incontri con lo stesso obiettivo di coordinamento organizzati dalle agenzie delle Nazioni Unite. Le attività di sviluppo dai paesi dell'UE sono coordinati nell'ambito delle linee guida stabilite dal piano d'azione dell'UE.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

In rapporto alla presenza di ONG pakistane e organizzazioni della società civile, il numero di ONG italiane è relativamente basso: CESVI, ISCOS, ALISEI, ACTIONAID, VIS/Don Bosco (che ha recentemente chiuso le proprie attività in Quetta-Balochistan), un importante progetto di formazione amministrato dal CNR, ed una serie di Università facenti capo a progetti e programmi d’azione in qualità di fornitori di servizi, fra cui si citano lo stesso CNR, attraverso l’associazione EvK2CNR di Bergamo, un gruppo di Istituti universitari italiani collegati a EvK2CNR, il Politecnico di Milano/Fondazione Politecnico, l’IsIAO di Roma. Nel settore agricolo si registra la presenza dello IAO con programmi finalizzati al rafforzamento del settore, in particolare la coltivazione e produzione di olio d’oliva, al fine di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali nelle aree di progetto e favorendo il dialogo e l’interazione a livello regionale. Al fine di pianificare il focus della futura pianificazione sulle esigenze prioritarie delle aree urbane e rurali, è oggi previsto un dialogo tra il governo pakistano e la cooperazione non governativa e decentrata.

Su richiesta del Pakistan, si sta attivando un network di Università italiane e pakistane interessate a materializzare scambi in settori di interesse prioritario per i due Paesi, e che possano avere nelle attività di Cooperazione allo sviluppo una piattaforma di concretizzazione di esperienze, programmi e condivisione di informazioni.  Tra i settori identificati vi sono quelli dell’energia, formazione, sanità, e salvaguardia del patrimonio culturale. Con il supporto tecnico dell’UTL, la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri a Roma, e l’Ambasciata italiana a Islamabad, favoriscono il raccordo tra i diversi attori presenti sul territorio con attività costanti di coordinamento e scambi di informazioni con l’obiettivo di facilitare la costruzione di partnership, collaborazioni tra i progetti al fine di evitare duplicazioni e creare dei network di buone pratiche.

Le società di consulenza private italiane e gli operatori economici sono ancora poco presenti nel Paese, e si è avviato un processo ricognitivo volto a verificare le disponibilità offerte dal sistema internazionale, in particolare attraverso finanziamenti della UE e soprattutto della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB) nel corridoio settentrionale dell'Asia centrale o sul lato opposto con l’India. Le stime dell’Asian Development Bank indicano in oltre 5 miliardi di dollari gli investimenti previsti nel prossimo quinquennio nel settore energetico e infrastrutturale.

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

Obiettivo della Cooperazione Italiana in Pakistan è di contribuire allo sviluppo ed alla pacificazione del Paese, attraverso la riduzione delle profonde disuguaglianze nella popolazione e all’assistenza nella prevenzione dei disastri naturali. In tale prospettiva, la cooperazione italiana concentra le sue azioni nel supporto socio-economico alle comunità rurali del Paese.

Il livello dell’ownership pakistana delle iniziative della Cooperazione italiana è molto alto: nel settore umanitario e di emergenza rispondono infatti ad appelli delle Autorità pakistane e dalle Nazioni Unite. Gli investimenti a valere sulla conversione del debito sono identificati dalle Autorità provinciali e federali, una volta approvati vengono amministrati attraverso uno Steering Committee bilaterale e implementati da una Technical Support Unit (TSU) co-gestita dai due Paesi con una formula di codirezione. I crediti di aiuto sono eseguiti attraverso co-finanziamenti all’interno di iniziative multi donatori del governo pakistano. Gli stessi progetti presentati da ONG sono avvallati dalle afferenti autorità federali/provinciali e, nel caso della conversione del debito, valutati da una Unità Tecnica di Supporto co-gestita dai due Paesi. Al principio di titolarità locale risponde anche il contributo al Fondo Fiduciario WB multi-donatori (MDTF).

L’allineamento alle priorità stabilite dalle strategie di sviluppo nazionali, espresse nel Pakistan Development Strategy Papers, è garantito nel caso dei progetti a valere sulla conversione del debito dalla circostanza per cui essi sono presentati o comunque valutati dalle Autorità locali nell’ambito di un Piano Strategico Generale approvato dal Comitato di Gestione. 

L’APS italiano in Pakistan è una dimensione del partenariato bilaterale con il Paese che, tra l'altro, colloca l'Italia come il secondo paese ospite della Diaspora pakistana in Europa.

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi 

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo finanzia in Pakistan un articolato pacchetto di interventi, per un totale di circa 215 milioni di Euro, tra progetti a dono, crediti di aiuto e conversione del debito, e supporto al sistema multilaterale. Quasi tutti i progetti sono concentrati nel settore prioritario dello sviluppo rurale e largamente indirizzati alle aree nord-occidentali confinanti con l’Afghanistan. 

I programmi in corso sono divisi in due principali componenti. La prima componente si riferisce ad un vasto programma nazionale multi-settoriale, pari a circa 70 milioni di euro, istituito attraverso un accordo di conversione del debito, attivo dal 2006. I relativi progetti sono in esecuzione in tutte le province nei settori dello sviluppo rurale, della salute e dell'ambiente. I progetti sono finalizzati a favorire lo sviluppo socio-economico dei poveri e promuovono un uso sostenibile dell'ambiente.

La seconda componente, implementata principalmente con lo strumento del Credito d’Aiuto, ha un focus sullo sviluppo rurale. I due principali progetti a credito, finanziati parallelamente a programmi multi-donor WB con un approccio integrato, includono: 57,75 milioni di Euro per il finanziamento diretto delle Comunità vittima delle inondazioni del 2010, con uno schema multi-donor chiamato CDCP II, finalizzato a ridurre l’impatto dei disastri naturali sulle comunità rurali; 40 milioni di Euro di investimenti per lo sviluppo rurale attraverso una piattaforma adottata dalla World Bank a supporto del Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), nelle aree confinanti con l’Afghanistan, finalizzato al rafforzamento socio-economico delle comunità rurali per l’accesso ai servizi di base.

Inoltre, attraverso un importante progetto del valore di 4 milioni di Euro al World Bank Multi-donor Trust Fund for the Border Areas (MDTF), l’Italia supporta la creazione di infrastrutture nelle regioni di confine del Paese.

Nella programmazione sono inclusi 20 milioni di euro, originariamente assegnati alla formazione professionale nel settore del marmo, la cui destinazione è attualmente in fase di discussione con le autorità federali, per allinearle con le priorità del nuovo governo pakistano; sono attualmente possibili come alternative l'accesso all'istruzione di base e l'accesso alle energie rinnovabili nelle comunità rurali.