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Mozambico

Mozambico

> Africa Sub-Sahariana

Info

Popolazione
25.203.395
Crescita demografica
2,5 %
PIL
10.787.611.064 $
PIL pro capite
428 $
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

La presenza della Cooperazione italiana in Mozambico muove dai solidi legami bilaterali stabiliti sin dal sostegno all’indipendenza del Paese negli anni ’70, e si è progressivamente rafforzata con i grandi progetti infrastrutturali degli anni ’80 e, successivamente, con gli Accordi di Pace del 1992, che hanno visto il sostegno italiano diretto soprattutto sul versante istituzionale e della ricostruzione del Paese.

Il Mozambico è tra i Paesi dell’Africa subsahariana considerati prioritari dalla cooperazione italiana allo sviluppo. Nelle Linee Guida della DGCS, è stato ribadito che gli indirizzi di programmazione per il Paese continueranno ad essere ispirati ai principi della responsabilità condivisa, della trasparente collaborazione fra più soggetti (donatori e beneficiari; settore pubblico, settore privato e società civile; Istituzioni centrali ed enti territoriali), cui deve aggiungersi una speciale attenzione all’impatto delle iniziative di cooperazione alla luce del complesso delle fonti di finanziamento.

In questo senso, è stato incentivata la concertazione di più flussi finanziari (commercio, risorse del settore privato, fonti innovative di finanziamento, ecc.) e la connessa mobilitazione di tutti gli attori del sistema Italia (non solo i fondi governativi, ma anche quelli delle amministrazioni locali, delle imprese, e della società civile), in linea con quanto proposto dall’Italia nel corso della Presidenza italiana del G8 nel 2009, a sostegno di una visione “olistica” dello sviluppo (“whole of country approach”), agli obiettivi della crescita economica e dello sviluppo sostenibile, nell’ottica generale della riduzione della povertà.

Nel settembre 2010 è stato firmato a Maputo il nuovo Accordo quadro di cooperazione, che sostituisce l’Accordo del 1996. Con l’occasione è stato firmato anche il Programma di Cooperazione 2010-2012, che ha concentrato le sue azioni su tre direttrici, agricoltura, educazione e sanità, accogliendo le indicazioni politiche del Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP).

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

L’Italia, primo donatore agli inizi degli anni ’90, ha perso progressivamente posizioni e non rientra più tra i primi 10 Paesi donatori. Questi sono, nell’ordine, USA, UE, UK, Svezia, BAD, World Bank, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Canada (Fonte ODAMOZ) .

La Commissione europea, a valere sul X FES, dotato di 746 milioni di euro per il periodo 2008-2013, opera principalmente sul settore infrastrutturale (in particolare lo sviluppo della rete stradale), sull’agricoltura, sullo sviluppo rurale e sullo sviluppo economico regionale. A queste aree di intervento prioritario, la Commissione ha aggiunto interventi nel settore della governance, mentre ha annunciato il ritiro dal Fondo Comune della sanità.

Circa metà dell’envelope viene canalizzato attraverso il programma di Sostegno al Bilancio dello Stato.

Nel dicembre 2012 il Mozambico è stato incluso nella lista dei Paesi in cui dare avvio all’esercizio di programmazione congiunta a livello europeo (Joint Programming). Il coordinamento tra Donatori appare tuttavia ancora complesso e maggiormente incentrato sul G-19, il gruppo dei partner che partecipano al Programma di Sostegno al Bilancio dello Stato, di cui l’Italia è presidente nel periodo giugno 2013/giugno 2014.

L’obiettivo generale della collaborazione tra i Donatori ed il Mozambico è la riduzione della povertà. Il Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP) 2011-14, costituisce il punto di riferimento fondamentale della programmazione strategica dell’aiuto esterno.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

Nel Paese sono presenti più di 20 ONG italiane, che operano sia con cofinanziamenti DGCS sia con fondi UE o di privati, in vari settori della cooperazione allo sviluppo (agricoltura, sviluppo rurale, sanità, protezione ambientale, riciclo dei rifiuti, governance, etc).

Il sistema della cooperazione comprende, inoltre, le iniziative promosse da imprese private italiane nel campo della responsabilità sociale per il rispetto e lo sviluppo del territorio. In tale ambito, sono attualmente in fase di identificazione le iniziative dell’ENI, che ha iniziato a svolgere le sue funzioni di concerto con alcune ONG italiane.

L’Ambasciata è attivamente impegnata a fornire sostegno tecnico alle ONG ed è in dialogo costante con i diversi attori del sistema, compreso il settore privato. L’obiettivo è quello di affrontare le attività nel Paese in una ottica sistemica, capace di promuovere sinergie e valorizzare le diverse competenze esistenti.

Nel Paese è inoltre presente il sistema della ricerca scientifica italiano (Università di Roma La Sapienza, Università di Sassari, Sardegna Ricerche,) legato alle attività di sostegno all’Università E. Mondlane o a sostegno delle politiche di gestione dei cambiamenti climatici (CNR).

Rilevante anche l’apporto della cooperazione decentrata, che vede la presenza di diversi Enti Locali: fra questi, la Provincia di Trento (con iniziative di sviluppo distrettuale), la Provincia di Bolzano ed il Comune di Reggio Emilia (con programmi nel settore educativo e di sviluppo agricolo).

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

L’obiettivo prioritario della cooperazione italiana in Mozambico è quello di sostenere attivamente le politiche di riduzione della povertà così come indicate e definite nei documenti programmatici del Paese ed in particolare nel Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP), adottato a Maputo il 3 maggio 2011, che contiene la strategia a medio termine del Governo del Mozambico per l’implementazione del programma di governo quinquennale (2010-2014), concentrata sugli obiettivi della lotta alla povertà e della promozione di una migliore cultura del lavoro, con l'obiettivo di conseguire una crescita economica inclusiva e ridurre la povertà e la vulnerabilità del paese.

Il Governo del Mozambico, nel quadro programmatico del PARP, ha definito una serie di Programmi settoriali dotati di politiche ed indirizzi a cui l’azione della cooperazione italiana si è allineata. Nel loro complesso, tali linee accolgono le istanze provenienti dalla società e, come nel caso dell’agricoltura e della educazione, recepiscono i piani elaborati in sede NEPAD e UA.

La cooperazione italiana interviene, come detto, a sostegno del Bilancio dello Stato e partecipando a Fondi Comuni nei quali si realizza il dialogo tra le Parti. A questi strumenti si affiancano iniziative bilaterali formulate a sostegno dei Piani nazionali e, possibilmente, iscritte nel Bilancio dello Stato.

Nella pratica, l’Italia applica tutte le raccomandazioni scaturite dalle Conferenze OCSE/DAC, da ultimo quella di Busan, sull’efficacia e l’efficienza dell’aiuto pubblico allo sviluppo.

Il mutato contesto mozambicano, la sua crescita sostenuta e le ingenti risorse minerarie richiedono, tuttavia, di avviare una azione capace di creare partenariati strategici tra la Cooperazione italiana, il sistema produttivo e il Governo del Mozambico.

In tal senso è stata avviata una riflessione interna che conduca alla elaborazione di uno o più modelli di integrazione tra iniziative di cooperazione e iniziative imprenditoriali, che tengano comunque in considerazione gli obiettivi di riduzione della povertà anche tramite la creazione di lavoro e reddito

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

L’intervento della cooperazione italiana proseguirà nei settori di tradizionale concentrazione nel Paese, dando continuità a quanto sino ad ora realizzato.

Sebbene in Mozambico il processo della Divisione del Lavoro non sia stato ancora formalizzato, i diversi partner del Paese, siano essi Membri UE o meno, fatta eccezione dei BRICS hanno, di fatto, avviato l’esercizio DoL, ognuno concentrandosi nei settori in cui l’esperienza ne ha mostrato i vantaggi comparativi. Per l’Italia questo significa concentrare le risorse in tre settori principali: agricoltura e sviluppo rurale, educazione e sanità. A queste macro-aree si aggiunge il tema trasversale della governance.

In applicazione delle Linee Guida, inoltre, la cooperazione promuove all’interno delle diverse iniziative azioni di gender e di protezione ambientale.

  • Agricoltura e sviluppo rurale: nello specifico, l’Italia proseguirà l’intervento nelle due Provincie centrali di Manica e Sofala, volto ad aumentare la produzione e la produttività agricola, lo sviluppo delle filiere e il sostegno all’imprenditoria privata attraverso la creazione di un Centro Servizi strettamente collegato al CEPAGRI, ente di sviluppo rurale del Governo del Mozambico. Alle azioni più strettamente connesse allo sviluppo rurale si affianca lo sviluppo di inventari di uso delle risorse naturali (foreste) per un loro più razionale sfruttamento. Al termine dell’intervento dovrebbero migliorare sia i redditi che le produzioni delle popolazioni coinvolte anche tramite la creazione di filiere corte capaci di ritenere le plusvalenze all’interno del sistema produttivo. Il programma, del valore di 16 milioni di euro, è iniziato nel 2009 e si ritiene possa terminare nel 2015.
  • Educazione: nel triennio, sono in fase di attivazione tre iniziative a sostegno dell’educazione. La prima conferma la partecipazione al Fondo Comune FASE con una dotazione di 3,4 milioni di euro; la seconda estende l’intervento italiano a favore dell’educazione tecnico professionale con un credito di 35 milioni di euro volti, da un lato alla riabilitazione ed equipaggiamento degli Istituti tecnici agrari e turistici, dall’altro, alla creazione di un sistema educativo di qualità. Per loro natura gli Istituti tecnici svilupperanno un’attivita strettamente legata al territorio e verranno ricercate sinergie con il sistema industriale italiano dell’agrotecnica. È in fase di avvio il programma a sostegno dell’Università Mondlane con l’obiettivo di aumentarne le capacità di ricerca, l’inserimento nelle reti interuniversitarie e il collegamento con le Università italiane chiamate a sostenere il livello della ricerca locale.
  • Sanità: proseguiranno gli interventi già in essere a sostegno del potenziamento delle strutture ospedaliere decentrate ed al rafforzamento delle risorse umane del sistema sanitario così come l’appoggio al fondo settoriale “PROSAUDE”. Le iniziative attualmente in essere sono dotate di risorse finanziarie per complessivi 7,5 milioni di euro. È in fase di identificazione un’iniziativa a sostegno dei livelli nutrizionali delle popolazioni rurali. All’interno di questo settore può essere ricondotto il programma Trilaterale Italia – Mozambico – Brasile a sostegno della pianificazione territoriale e sanitaria del Bairro di Chamanculo C.
  • Per quanto attiene la governance, le azioni della cooperazione italiana si incentrano sulla partecipazione al programma di Sostegno al Bilancio dello Stato (5 milioni di euro all’anno) e al SISTAFE (0,7 milioni di euro). Sarebbe inoltre auspicabile un nuovo intervento a sostegno dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) per rispondere alle esigenze di dati certi a sostegno dell’azione e monitoraggio del PARP. È in fase di studio una specifica iniziativa che dovrà consolidare la visione italiana di gender mainstreaming e empowerment. Nel triennio proseguiranno le due iniziative a favore dell’ambiente coniugato da un lato con lo sviluppo comunitario all’interno del Parco transfrontaliero e dall’altro volto alla creazione di reti regionali per la gestione delle risorse genetiche e l’applicazione dei principi fondamentali della gestione ambientale. Parrebbe auspicabile un intervento volto ad incrementare la trasparenza dell’industria estrattiva come indicato in ambito G8.

Rimane attivo, sebbene con difficoltà, il programma a credito d’aiuto per la costruzione della Diga di Nhacangara, Provincia di Sofala, e il drenaggio delle acque della città di Maputo.

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Info

Popolazione
25.203.395
Crescita demografica
2,5 %
PIL
10.787.611.064 $
PIL pro capite
428 $
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 2.011147037e+13 2.1725168586e+13
2005 1.949837504e+13 1.922126825e+13
2006 2.013404306e+13 2.40923546247e+13
2007 2.870960254e+13 3.110456752e+13
2008 9.684622667e+13 2.395139747e+13
2009 2.707139508e+13 1.78132269e+13
2010 2.492708598e+13 2.666287178e+13
2011 1.873234087e+13 1.682602962e+13
2012 1.150123e+13 1.739516e+13
2013 1.733918e+13 1.675607e+13
2014 1.737134e+13 1.78291e+13
2015 1.66135503267e+13 1.763130349e+13
2016 4.40354944e+12 6.04968474e+12

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

129

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 27.071.395

I fondi complessivi impegnati

€ 17.813.227

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 13.258.613
Settori produttivi 7.118.929
Sostegno al Bilancio ed alle importazioni 4.374.001
Multisettoriale/trasversale 1.467.232
Costi amministrativi dei donatori 591.571
Aiuto umanitario 213.768
Infrastrutture economiche e servizi 47.281

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Progetti di cooperazione 7.726.766
Sostegno generale o settoriale al Bilancio 4.374.001
Costi amministrativi generali del donatore 591.571

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
  leggi tutto chiudi

AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 25.845.490
Amministrazioni Locali 638.065
Amministrazioni Centrali 587.840

Le politiche di cooperazione nel Paese

1. Inquadramento e motivazioni della presenza italiana di cooperazione

La presenza della Cooperazione italiana in Mozambico muove dai solidi legami bilaterali stabiliti sin dal sostegno all’indipendenza del Paese negli anni ’70, e si è progressivamente rafforzata con i grandi progetti infrastrutturali degli anni ’80 e, successivamente, con gli Accordi di Pace del 1992, che hanno visto il sostegno italiano diretto soprattutto sul versante istituzionale e della ricostruzione del Paese.

Il Mozambico è tra i Paesi dell’Africa subsahariana considerati prioritari dalla cooperazione italiana allo sviluppo. Nelle Linee Guida della DGCS, è stato ribadito che gli indirizzi di programmazione per il Paese continueranno ad essere ispirati ai principi della responsabilità condivisa, della trasparente collaborazione fra più soggetti (donatori e beneficiari; settore pubblico, settore privato e società civile; Istituzioni centrali ed enti territoriali), cui deve aggiungersi una speciale attenzione all’impatto delle iniziative di cooperazione alla luce del complesso delle fonti di finanziamento.

In questo senso, è stato incentivata la concertazione di più flussi finanziari (commercio, risorse del settore privato, fonti innovative di finanziamento, ecc.) e la connessa mobilitazione di tutti gli attori del sistema Italia (non solo i fondi governativi, ma anche quelli delle amministrazioni locali, delle imprese, e della società civile), in linea con quanto proposto dall’Italia nel corso della Presidenza italiana del G8 nel 2009, a sostegno di una visione “olistica” dello sviluppo (“whole of country approach”), agli obiettivi della crescita economica e dello sviluppo sostenibile, nell’ottica generale della riduzione della povertà.

Nel settembre 2010 è stato firmato a Maputo il nuovo Accordo quadro di cooperazione, che sostituisce l’Accordo del 1996. Con l’occasione è stato firmato anche il Programma di Cooperazione 2010-2012, che ha concentrato le sue azioni su tre direttrici, agricoltura, educazione e sanità, accogliendo le indicazioni politiche del Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP).

 

2. Altri donatori internazionali di rilievo, coordinamento e possibilità di divisione del lavoro, esercizi di valutazione congiunta (harmonization - armonizzazione)

L’Italia, primo donatore agli inizi degli anni ’90, ha perso progressivamente posizioni e non rientra più tra i primi 10 Paesi donatori. Questi sono, nell’ordine, USA, UE, UK, Svezia, BAD, World Bank, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Canada (Fonte ODAMOZ) .

La Commissione europea, a valere sul X FES, dotato di 746 milioni di euro per il periodo 2008-2013, opera principalmente sul settore infrastrutturale (in particolare lo sviluppo della rete stradale), sull’agricoltura, sullo sviluppo rurale e sullo sviluppo economico regionale. A queste aree di intervento prioritario, la Commissione ha aggiunto interventi nel settore della governance, mentre ha annunciato il ritiro dal Fondo Comune della sanità.

Circa metà dell’envelope viene canalizzato attraverso il programma di Sostegno al Bilancio dello Stato.

Nel dicembre 2012 il Mozambico è stato incluso nella lista dei Paesi in cui dare avvio all’esercizio di programmazione congiunta a livello europeo (Joint Programming). Il coordinamento tra Donatori appare tuttavia ancora complesso e maggiormente incentrato sul G-19, il gruppo dei partner che partecipano al Programma di Sostegno al Bilancio dello Stato, di cui l’Italia è presidente nel periodo giugno 2013/giugno 2014.

L’obiettivo generale della collaborazione tra i Donatori ed il Mozambico è la riduzione della povertà. Il Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP) 2011-14, costituisce il punto di riferimento fondamentale della programmazione strategica dell’aiuto esterno.

 

3. Altre espressioni del Sistema italiano di Cooperazione presenti nel Paese (Ong, Università, enti locali, settore privato) ed eventuali modalità di un loro coinvolgimento

Nel Paese sono presenti più di 20 ONG italiane, che operano sia con cofinanziamenti DGCS sia con fondi UE o di privati, in vari settori della cooperazione allo sviluppo (agricoltura, sviluppo rurale, sanità, protezione ambientale, riciclo dei rifiuti, governance, etc).

Il sistema della cooperazione comprende, inoltre, le iniziative promosse da imprese private italiane nel campo della responsabilità sociale per il rispetto e lo sviluppo del territorio. In tale ambito, sono attualmente in fase di identificazione le iniziative dell’ENI, che ha iniziato a svolgere le sue funzioni di concerto con alcune ONG italiane.

L’Ambasciata è attivamente impegnata a fornire sostegno tecnico alle ONG ed è in dialogo costante con i diversi attori del sistema, compreso il settore privato. L’obiettivo è quello di affrontare le attività nel Paese in una ottica sistemica, capace di promuovere sinergie e valorizzare le diverse competenze esistenti.

Nel Paese è inoltre presente il sistema della ricerca scientifica italiano (Università di Roma La Sapienza, Università di Sassari, Sardegna Ricerche,) legato alle attività di sostegno all’Università E. Mondlane o a sostegno delle politiche di gestione dei cambiamenti climatici (CNR).

Rilevante anche l’apporto della cooperazione decentrata, che vede la presenza di diversi Enti Locali: fra questi, la Provincia di Trento (con iniziative di sviluppo distrettuale), la Provincia di Bolzano ed il Comune di Reggio Emilia (con programmi nel settore educativo e di sviluppo agricolo).

 

4. Obiettivi generali della cooperazione italiana nel Paese, loro condivisione con la controparte e loro coerenza con gli orientamenti internazionali in materia di efficacia dello sviluppo

L’obiettivo prioritario della cooperazione italiana in Mozambico è quello di sostenere attivamente le politiche di riduzione della povertà così come indicate e definite nei documenti programmatici del Paese ed in particolare nel Piano d’Azione per la Riduzione della Povertà (PARP), adottato a Maputo il 3 maggio 2011, che contiene la strategia a medio termine del Governo del Mozambico per l’implementazione del programma di governo quinquennale (2010-2014), concentrata sugli obiettivi della lotta alla povertà e della promozione di una migliore cultura del lavoro, con l'obiettivo di conseguire una crescita economica inclusiva e ridurre la povertà e la vulnerabilità del paese.

Il Governo del Mozambico, nel quadro programmatico del PARP, ha definito una serie di Programmi settoriali dotati di politiche ed indirizzi a cui l’azione della cooperazione italiana si è allineata. Nel loro complesso, tali linee accolgono le istanze provenienti dalla società e, come nel caso dell’agricoltura e della educazione, recepiscono i piani elaborati in sede NEPAD e UA.

La cooperazione italiana interviene, come detto, a sostegno del Bilancio dello Stato e partecipando a Fondi Comuni nei quali si realizza il dialogo tra le Parti. A questi strumenti si affiancano iniziative bilaterali formulate a sostegno dei Piani nazionali e, possibilmente, iscritte nel Bilancio dello Stato.

Nella pratica, l’Italia applica tutte le raccomandazioni scaturite dalle Conferenze OCSE/DAC, da ultimo quella di Busan, sull’efficacia e l’efficienza dell’aiuto pubblico allo sviluppo.

Il mutato contesto mozambicano, la sua crescita sostenuta e le ingenti risorse minerarie richiedono, tuttavia, di avviare una azione capace di creare partenariati strategici tra la Cooperazione italiana, il sistema produttivo e il Governo del Mozambico.

In tal senso è stata avviata una riflessione interna che conduca alla elaborazione di uno o più modelli di integrazione tra iniziative di cooperazione e iniziative imprenditoriali, che tengano comunque in considerazione gli obiettivi di riduzione della povertà anche tramite la creazione di lavoro e reddito

 

5. Settori prioritari d’intervento e risultati attesi

L’intervento della cooperazione italiana proseguirà nei settori di tradizionale concentrazione nel Paese, dando continuità a quanto sino ad ora realizzato.

Sebbene in Mozambico il processo della Divisione del Lavoro non sia stato ancora formalizzato, i diversi partner del Paese, siano essi Membri UE o meno, fatta eccezione dei BRICS hanno, di fatto, avviato l’esercizio DoL, ognuno concentrandosi nei settori in cui l’esperienza ne ha mostrato i vantaggi comparativi. Per l’Italia questo significa concentrare le risorse in tre settori principali: agricoltura e sviluppo rurale, educazione e sanità. A queste macro-aree si aggiunge il tema trasversale della governance.

In applicazione delle Linee Guida, inoltre, la cooperazione promuove all’interno delle diverse iniziative azioni di gender e di protezione ambientale.

  • Agricoltura e sviluppo rurale: nello specifico, l’Italia proseguirà l’intervento nelle due Provincie centrali di Manica e Sofala, volto ad aumentare la produzione e la produttività agricola, lo sviluppo delle filiere e il sostegno all’imprenditoria privata attraverso la creazione di un Centro Servizi strettamente collegato al CEPAGRI, ente di sviluppo rurale del Governo del Mozambico. Alle azioni più strettamente connesse allo sviluppo rurale si affianca lo sviluppo di inventari di uso delle risorse naturali (foreste) per un loro più razionale sfruttamento. Al termine dell’intervento dovrebbero migliorare sia i redditi che le produzioni delle popolazioni coinvolte anche tramite la creazione di filiere corte capaci di ritenere le plusvalenze all’interno del sistema produttivo. Il programma, del valore di 16 milioni di euro, è iniziato nel 2009 e si ritiene possa terminare nel 2015.
  • Educazione: nel triennio, sono in fase di attivazione tre iniziative a sostegno dell’educazione. La prima conferma la partecipazione al Fondo Comune FASE con una dotazione di 3,4 milioni di euro; la seconda estende l’intervento italiano a favore dell’educazione tecnico professionale con un credito di 35 milioni di euro volti, da un lato alla riabilitazione ed equipaggiamento degli Istituti tecnici agrari e turistici, dall’altro, alla creazione di un sistema educativo di qualità. Per loro natura gli Istituti tecnici svilupperanno un’attivita strettamente legata al territorio e verranno ricercate sinergie con il sistema industriale italiano dell’agrotecnica. È in fase di avvio il programma a sostegno dell’Università Mondlane con l’obiettivo di aumentarne le capacità di ricerca, l’inserimento nelle reti interuniversitarie e il collegamento con le Università italiane chiamate a sostenere il livello della ricerca locale.
  • Sanità: proseguiranno gli interventi già in essere a sostegno del potenziamento delle strutture ospedaliere decentrate ed al rafforzamento delle risorse umane del sistema sanitario così come l’appoggio al fondo settoriale “PROSAUDE”. Le iniziative attualmente in essere sono dotate di risorse finanziarie per complessivi 7,5 milioni di euro. È in fase di identificazione un’iniziativa a sostegno dei livelli nutrizionali delle popolazioni rurali. All’interno di questo settore può essere ricondotto il programma Trilaterale Italia – Mozambico – Brasile a sostegno della pianificazione territoriale e sanitaria del Bairro di Chamanculo C.
  • Per quanto attiene la governance, le azioni della cooperazione italiana si incentrano sulla partecipazione al programma di Sostegno al Bilancio dello Stato (5 milioni di euro all’anno) e al SISTAFE (0,7 milioni di euro). Sarebbe inoltre auspicabile un nuovo intervento a sostegno dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) per rispondere alle esigenze di dati certi a sostegno dell’azione e monitoraggio del PARP. È in fase di studio una specifica iniziativa che dovrà consolidare la visione italiana di gender mainstreaming e empowerment. Nel triennio proseguiranno le due iniziative a favore dell’ambiente coniugato da un lato con lo sviluppo comunitario all’interno del Parco transfrontaliero e dall’altro volto alla creazione di reti regionali per la gestione delle risorse genetiche e l’applicazione dei principi fondamentali della gestione ambientale. Parrebbe auspicabile un intervento volto ad incrementare la trasparenza dell’industria estrattiva come indicato in ambito G8.

Rimane attivo, sebbene con difficoltà, il programma a credito d’aiuto per la costruzione della Diga di Nhacangara, Provincia di Sofala, e il drenaggio delle acque della città di Maputo.