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Bolivia

Bolivia

> Sud America

Info

Popolazione
10.496.285
Crescita demografica
1,65 %
PIL
19.992.463.941 $
PIL pro capite
1.905 $
Fonte: OCSE

Le politiche di cooperazione nel Paese

La Cooperazione Italiana in Bolivia, avviata formalmente nel 1986, con la firma dell’Accordo di cooperazione tecnica fra il Governo italiano e quello boliviano, prevede una serie di programmi di sostegno alle politiche di riduzione della povertà.

I criteri d’identificazione dei settori di intervento, proposti dalla parte boliviana, si basano sulla correlazione con quanto stabilito dal Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), che descrive e definisce le strategie di azione, congiuntamente alle priorità individuate dall’attuale Governo diretto dal Presidente Morales e dal Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza). Esse riguardano la riduzione dell’ineguaglianza sociale, il riconoscimento delle minoranze e la loro inclusione sociale, la garanzia dei servizi basici (educazione e sanità) e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali. Dal punto di vista economico si fa leva sullo sviluppo della piccola e media impresa e sulla diversificazione produttiva, mentre si promuove una politica internazionale che verta sui temi del rispetto delle minoranze e dello sviluppo sostenibile.

Nonostante la crescita economica e i miglioramenti di alcuni indici di sviluppo umano, la Bolivia resta un Paese di intervento a carattere prioritario a causa della persistente povertà e povertà estrema (soprattutto nelle aree rurali), e del crescente divario di disuguaglianza tra i settori della società.

L’obiettivo generale della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese, attraverso programmi di sviluppo nei settori della formazione, della salute, dell’accesso e controllo sull’acqua, dell’ambiente, della sicurezza alimentare, del turismo e della conservazione del patrimonio culturale.

In Bolivia sono presenti diversi donatori internazionali tra cui agenzie ONU, l’Unione Europea, Banca Mondiale. Tali donatori sono riuniti all’interno del GRUS (gruppo di soci per lo sviluppo della Bolivia), a cui l’Italia partecipa attivamente. Il GRUS, fondato nel 2006, rappresenta uno spazio di coordinamento composto da organismi bilaterali, intergovernativi e multilaterali presenti in Bolivia e appoggia il Governo boliviano nel coordinamento e l’armonizzazione degli interventi della Cooperazione Internazionale con lo scopo di migliorarne l’efficacia, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Sviluppo (PND) e degli Obiettivi del Millennio.

In ambito agricolo e di sicurezza alimentare, la Cooperazione Italiana, ha lavorato e continua a lavorare congiuntamente alla FAO e si prevede di appoggiare il Country Programme del WFP delle Nazioni Unite. L’Italia è inoltre uno tra gli ideatori e promotori del programma ART-GOLD in Bolivia, implementato da UNDP. Il programma ha una vocazione multisettoriale e mira a sostenere politiche nazionali di sviluppo integrale, attraverso un approccio decentralizzato, territoriale e partecipativo, con il coinvolgimento principale della cooperazione decentrata.

L’UTL di La Paz, oltre a collaborare con varie agenzie del sistema ONU, ha instaurato e implementato sinergie soprattutto con due grandi entità bancarie internazionali, il IADB ( Inter-American Development Bank) e la CAF (Banca di Sviluppo dell’America Latina), per attivare e supervisionare la realizzazione di progetti in aree e settori specifici.

Le ONG italiane, presenti in quasi tutti i dipartimenti del paese, rappresentano degli attori strategici nel quadro della cooperazione italiana in Bolivia, soprattutto per il loro stretto rapporto con la società civile. In Bolivia, l’Italia ha un Coordinamento delle proprie ONG (COIBO). L’esistenza di questo foro, nato nei primi anni ’90, rende più funzionale ed efficace la collaborazione ed il dialogo tra l’UTL e le ONG, in considerazione del fatto che su ogni tematica si ha la possibilità di interagire con un interlocutore unitario. Obiettivo del COIBO è rappresentare una istanza unica di riferimento sui temi della cooperazione per le ONG stesse, nelle relazioni con l’Ambasciata, l’UTL, nonché con gli altri attori della Cooperazione europea ed internazionale e la società civile. Di particolare rilevanza è la capacità del COIBO di promuovere assi di intervento comuni ed iniziative coordinate tra le ONG, con lo scopo di elaborare azioni che abbiano un più ampio impatto, così come già testimoniato dal tavolo di coordinamento ONG sui temi della gestione delle risorse idriche e dei diritti umani.

Parallelamente, si riconosce negli Enti territoriali italiani uno strumento d’integrazione sia a livello orizzontale che verticale, che può interagire in maniera sempre più sistematica con il MAE.

La cooperazione decentrata viene quindi riconosciuta in Bolivia come il sistema attraverso il quale creare reali sinergie fra l’attività di cooperazione svolta dal Ministero degli Affari Esteri e quella degli Enti locali. Nel prossimo triennio sarà interesse di questa UTL adottare una strategia Paese che promuoverà un modello di coinvolgimento integrato di tutti gli attori pubblici e privati che rappresentano le eccellenze di un territorio e solleciterà anche le controparti locali a privilegiare ed a mettere in campo la dimensione territoriale, allo scopo di favorire la costituzione di relazioni stabili di filiera economica, commerciale, culturale, tra Italia e Bolivia (partenariato territoriale).

L’obiettivo prioritario della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese. La strategia della DGCS è coerente con le priorità di sviluppo del Paese evidenziate con il Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), e dal Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza). Questi piani costituiscono un punto di riferimento strategico per tutti i Donatori.

La Cooperazione Italiana vi partecipa sostenendo:

  • Ambiente, intervenendo su due assi prioritari quali la prevenzione degli incendi e la gestione delle risorse idriche e del suolo.
  • Agricoltura e Sicurezza Alimentare, focalizzandosi sulla collaborazione al processo di miglioramento dei modelli di conservazione delle strategie di valorizzazione economica e sociale delle risorse fitogenetiche; sul rafforzamento delle capacità di gestione dei rischi e la preparazione rispetto ai disastri naturali che minacciano il settore agricolo; sul rafforzamento delle istituzioni e le politiche settoriali ed il miglioramento delle infrastrutture e della produttività del settore quinua-camelidi.
  • Salute pubblica – Salute interculturale , perseguendo i seguenti obiettivi specifici: strutturazione di una rete di servizi sanitari, sia nell’area urbana sia in quella rurale; miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria e adeguamento culturale dei servizi sanitari migliorati; modernizzazione delle facoltà di Scienze della Salute; strutturazione e attivazione di servizi per la prevenzione dell’abbandono infantile ed il reinserimento sociale dei minori a rischio.
  • Protezione del Patrimonio culturale e Turismo , sviluppando il turismo comunitario, creando circuiti turistici tra differenti dipartimenti boliviani per permettere uno sviluppo locale sostenibile e creando nuovi poli culturali nel paese.
  • Sviluppo locale e Innovazione, attraverso il programma ART GOLD e sostenendo le Piccole e Medie Imprese a partire dalla promozione di varie catene di valore già identificate, capacità, servizi e formulazione di progetti, così come la creazione di una Agenzia di Sviluppo Economico Locale, sollecitata dal governo dipartimentale.

Inoltre, l’impatto di genere rappresenta una priorità trasversale delle iniziative realizzate nei diversi settori di intervento. La programmazione in ciascun settore prioritario tiene in considerazione l’impatto sulle questioni di genere e promuove la partecipazione femminile.

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Info

Popolazione
10.496.285
Crescita demografica
1,65 %
PIL
19.992.463.941 $
PIL pro capite
1.905 $
Fonte: OCSE

Gli aiuti nel tempo

Le variazioni negli anni delle risorse impegnante ed erogate per l'aiuto pubblico bilaterale e multi-bilaterale.



Impegnati
Erogati

Year Impegnati Erogati
2004 3.50621255e+12 2.83429437e+12
2005 4.28743278e+12 4.84478402e+12
2006 3.3151260624e+12 2.89648347604e+12
2007 4.24744872e+12 6.16606381e+12
2008 9.42321112e+12 6.86116923e+12
2009 8.61550309e+12 6.42729148e+12
2010 4.640652679e+13 4.47152721e+12
2011 6.04276564e+12 7.97389661e+12
2012 3.41057e+12 2.79041e+12
2013 3.94234e+12 2.82957e+12
2014 5.0455e+12 5.27418e+12
2015 5.47510413e+12 5.83220625e+12
2016 2.43154823e+12 3.15667745e+12

L'Aiuto in numeri

Bilaterale e Multi-Bilaterale

73

I progetti della cooperazione italiana nel mondo

€ 3.410.570

I fondi complessivi impegnati

€ 2.790.410

I fondi complessivi erogati

Per cosa vengono utilizzati?

Lo scopo / settore di destinazione di un contributo bilaterale viene identificato rispondendo alla domanda "quale settore specifico della struttura economica e sociale del destinatario il trasferimento è destinato a promuovere". La classificazione per settore non fa riferimento al tipo di beni o servizi forniti dal donatore ma al settore a cui sono diretti: ad esempio la formazione in agricoltura non viene riportata nel settore Educazione ma Agricoltura, la costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio agricolo non viene riportata nel settore Costruzione ma Agricoltura, ecc leggi tutto chiudi

Infrastrutture e servizi sociali 1.682.210
Multisettoriale/trasversale 1.009.650
Settori produttivi 364.640
Costi amministrativi dei donatori 270.320
Infrastrutture economiche e servizi 60.970
Aiuto umanitario 17.660
Sostegno al Bilancio ed alle importazioni 5.120

Con quali strumenti?

Identifica le modalità utilizzate nell’erogazione dell’aiuto e prende a riferimento il primo destinatario (ad esempio, il paese beneficiario, un organismo multilaterale, o un fondo comune) che riceve i fondi direttamente dal donatore. leggi tutto chiudi

Progetti di cooperazione 2.956.610
Costi amministrativi generali del donatore 270.320
Assistenza tecnica (non legata ai progetti) 175.240
Formazione nel paese donatore (Borse di studio e altri costi) 8.400

Chi finanzia?

Enti governativi (a livello centrale, statale o locale) che finanziano le iniziative di Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi attinti direttamente dal proprio bilancio.
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AICS - Agenzia Italiana di Cooperazione e Sviluppo (DGCS fino al 2015) 1.830.470
Altri 825.340
Amministrazioni Locali 555.360
Amministrazioni Centrali 199.400

Le politiche di cooperazione nel Paese

La Cooperazione Italiana in Bolivia, avviata formalmente nel 1986, con la firma dell’Accordo di cooperazione tecnica fra il Governo italiano e quello boliviano, prevede una serie di programmi di sostegno alle politiche di riduzione della povertà.

I criteri d’identificazione dei settori di intervento, proposti dalla parte boliviana, si basano sulla correlazione con quanto stabilito dal Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), che descrive e definisce le strategie di azione, congiuntamente alle priorità individuate dall’attuale Governo diretto dal Presidente Morales e dal Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza). Esse riguardano la riduzione dell’ineguaglianza sociale, il riconoscimento delle minoranze e la loro inclusione sociale, la garanzia dei servizi basici (educazione e sanità) e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali. Dal punto di vista economico si fa leva sullo sviluppo della piccola e media impresa e sulla diversificazione produttiva, mentre si promuove una politica internazionale che verta sui temi del rispetto delle minoranze e dello sviluppo sostenibile.

Nonostante la crescita economica e i miglioramenti di alcuni indici di sviluppo umano, la Bolivia resta un Paese di intervento a carattere prioritario a causa della persistente povertà e povertà estrema (soprattutto nelle aree rurali), e del crescente divario di disuguaglianza tra i settori della società.

L’obiettivo generale della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese, attraverso programmi di sviluppo nei settori della formazione, della salute, dell’accesso e controllo sull’acqua, dell’ambiente, della sicurezza alimentare, del turismo e della conservazione del patrimonio culturale.

In Bolivia sono presenti diversi donatori internazionali tra cui agenzie ONU, l’Unione Europea, Banca Mondiale. Tali donatori sono riuniti all’interno del GRUS (gruppo di soci per lo sviluppo della Bolivia), a cui l’Italia partecipa attivamente. Il GRUS, fondato nel 2006, rappresenta uno spazio di coordinamento composto da organismi bilaterali, intergovernativi e multilaterali presenti in Bolivia e appoggia il Governo boliviano nel coordinamento e l’armonizzazione degli interventi della Cooperazione Internazionale con lo scopo di migliorarne l’efficacia, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Sviluppo (PND) e degli Obiettivi del Millennio.

In ambito agricolo e di sicurezza alimentare, la Cooperazione Italiana, ha lavorato e continua a lavorare congiuntamente alla FAO e si prevede di appoggiare il Country Programme del WFP delle Nazioni Unite. L’Italia è inoltre uno tra gli ideatori e promotori del programma ART-GOLD in Bolivia, implementato da UNDP. Il programma ha una vocazione multisettoriale e mira a sostenere politiche nazionali di sviluppo integrale, attraverso un approccio decentralizzato, territoriale e partecipativo, con il coinvolgimento principale della cooperazione decentrata.

L’UTL di La Paz, oltre a collaborare con varie agenzie del sistema ONU, ha instaurato e implementato sinergie soprattutto con due grandi entità bancarie internazionali, il IADB ( Inter-American Development Bank) e la CAF (Banca di Sviluppo dell’America Latina), per attivare e supervisionare la realizzazione di progetti in aree e settori specifici.

Le ONG italiane, presenti in quasi tutti i dipartimenti del paese, rappresentano degli attori strategici nel quadro della cooperazione italiana in Bolivia, soprattutto per il loro stretto rapporto con la società civile. In Bolivia, l’Italia ha un Coordinamento delle proprie ONG (COIBO). L’esistenza di questo foro, nato nei primi anni ’90, rende più funzionale ed efficace la collaborazione ed il dialogo tra l’UTL e le ONG, in considerazione del fatto che su ogni tematica si ha la possibilità di interagire con un interlocutore unitario. Obiettivo del COIBO è rappresentare una istanza unica di riferimento sui temi della cooperazione per le ONG stesse, nelle relazioni con l’Ambasciata, l’UTL, nonché con gli altri attori della Cooperazione europea ed internazionale e la società civile. Di particolare rilevanza è la capacità del COIBO di promuovere assi di intervento comuni ed iniziative coordinate tra le ONG, con lo scopo di elaborare azioni che abbiano un più ampio impatto, così come già testimoniato dal tavolo di coordinamento ONG sui temi della gestione delle risorse idriche e dei diritti umani.

Parallelamente, si riconosce negli Enti territoriali italiani uno strumento d’integrazione sia a livello orizzontale che verticale, che può interagire in maniera sempre più sistematica con il MAE.

La cooperazione decentrata viene quindi riconosciuta in Bolivia come il sistema attraverso il quale creare reali sinergie fra l’attività di cooperazione svolta dal Ministero degli Affari Esteri e quella degli Enti locali. Nel prossimo triennio sarà interesse di questa UTL adottare una strategia Paese che promuoverà un modello di coinvolgimento integrato di tutti gli attori pubblici e privati che rappresentano le eccellenze di un territorio e solleciterà anche le controparti locali a privilegiare ed a mettere in campo la dimensione territoriale, allo scopo di favorire la costituzione di relazioni stabili di filiera economica, commerciale, culturale, tra Italia e Bolivia (partenariato territoriale).

L’obiettivo prioritario della Cooperazione Italiana nel prossimo triennio sarà quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle fasce della popolazione più povere e marginalizzate del paese. La strategia della DGCS è coerente con le priorità di sviluppo del Paese evidenziate con il Piano Nazionale di Sviluppo (PND, Plan Nacional de Desarrollo), e dal Programma di sradicamento della povertà estrema (PEEP, Programa de Erradicación de la Extrema Pobreza). Questi piani costituiscono un punto di riferimento strategico per tutti i Donatori.

La Cooperazione Italiana vi partecipa sostenendo:

  • Ambiente, intervenendo su due assi prioritari quali la prevenzione degli incendi e la gestione delle risorse idriche e del suolo.
  • Agricoltura e Sicurezza Alimentare, focalizzandosi sulla collaborazione al processo di miglioramento dei modelli di conservazione delle strategie di valorizzazione economica e sociale delle risorse fitogenetiche; sul rafforzamento delle capacità di gestione dei rischi e la preparazione rispetto ai disastri naturali che minacciano il settore agricolo; sul rafforzamento delle istituzioni e le politiche settoriali ed il miglioramento delle infrastrutture e della produttività del settore quinua-camelidi.
  • Salute pubblica – Salute interculturale , perseguendo i seguenti obiettivi specifici: strutturazione di una rete di servizi sanitari, sia nell’area urbana sia in quella rurale; miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria e adeguamento culturale dei servizi sanitari migliorati; modernizzazione delle facoltà di Scienze della Salute; strutturazione e attivazione di servizi per la prevenzione dell’abbandono infantile ed il reinserimento sociale dei minori a rischio.
  • Protezione del Patrimonio culturale e Turismo , sviluppando il turismo comunitario, creando circuiti turistici tra differenti dipartimenti boliviani per permettere uno sviluppo locale sostenibile e creando nuovi poli culturali nel paese.
  • Sviluppo locale e Innovazione, attraverso il programma ART GOLD e sostenendo le Piccole e Medie Imprese a partire dalla promozione di varie catene di valore già identificate, capacità, servizi e formulazione di progetti, così come la creazione di una Agenzia di Sviluppo Economico Locale, sollecitata dal governo dipartimentale.

Inoltre, l’impatto di genere rappresenta una priorità trasversale delle iniziative realizzate nei diversi settori di intervento. La programmazione in ciascun settore prioritario tiene in considerazione l’impatto sulle questioni di genere e promuove la partecipazione femminile.